Felicia ha intrapreso la carriera giornalistica (e diciamocelo… una grande carriera), specializzandosi in video reportage: numerose infatti sono le sue esperienze all’estero, dove ella si è recata concretamente per poter realizzare la sua passione.
In Benin ha realizzato un reportage che l’ha portata alla scrittura di un libro “I bambini spaccapietre”, dove racconta la sua esperienza e la dura realtà di quel paese.
Oltre a questo romanzo, ha deciso di scrivere un libro di poesie che l’ha portata ad approfondire anche in chiave poetica l’esperienza precedentemente vissuta.
Qui la video intervista completa:
biografia
Felicia Buonomo è nata a Desio (MB) nel 1980. Dopo la laurea in Economia Internazionale, nel 2007 inizia la carriera giornalistica, occupandosi principalmente di diritti umani. Nel 2011 vince il “Premio Tv per il giornalismo investigativo Roberto Morrione – Premio Ilaria Alpi”, con l’inchiesta “Mani Pulite 2.0”. Alcuni dei suoi video-reportage esteri sono stati trasmessi da Rai 3 e RaiNews24.
Parallelamente all’attività giornalistica, porta avanti un progetto di street poetry sotto lo pseudonimo di Fuoco Armato.
Alcune sue poesie sono state pubblicate su riviste e blog letterari, quali La rosa in più, Versante Ripido, ClanDestino Rivista, Atelier poesia, Inverso, La macchina sognante, Patria Letteratura e altrove.
Un suo testo poetico è stato tradotto in spagnolo dal Centro Cultural Tina Modotti.
Menzione speciale di merito all’XI Premio internazionale di poesia Don Luigi Liegro
Scrive di poesia su Carteggi Letterari – critica e dintorni.
Cura una rubrica dedicata alla poesia su “Book Advisor”.
Pubblica il saggio “Pasolini profeta” (Mucchi Editore, 2011), il libro-reportage “I bambini spaccapietre. L’infanzia negata in Benin” (Aut Aut Edizioni, 2020) e la raccolta poetica “Cara catastrofe” (Miraggi Edizioni, 2020).
Dirige la collana di poesia “Récit” per Aut Aut Edizioni.