TURBIGO. Sono tanti i ‘Francone’ presenti nel territorio turbighese. Chi scrive ne conosce parecchi, incontrati nella vita per i più diversi motivi. Con alcuni abbiamo addirittura lavorato insieme, in quella che fu la centrale termoelettrica dell’Enel. Uno però è rimasti nell’archivio mentale in una posizione privilegiata, anche per la cortesia che ci ha sempre dimostrato, prima che lasciasse discretamente questo mondo.
Il geometra Salvatore Francone era un dipendente comunale, Ufficio Urbanistica, negli Anni Ottanta. Aveva la passione della storia locale e più volte ci eravamo intrattenuti sulle cose notevoli del paese. Al tempo non si sapeva granché del ‘Castello’ (oggi possiamo dire che lo fecero erigere i Torriani), ma anche la presenza dei Landi non era nota. Fu lui a scoprirla. Era il gennaio del 1978. Ci telefonò un giorno di fine mese, da Milano. Era al Castello Sforzesco ed era entrato casualmente nella Civica Raccolta delle Stampe ‘Achille Bertarelli’. Ci disse di aver trovato delle mappe turbighesi di grande importanza storica:
“Mostrano l’impianto urbanistico del nostro paese nel Cinquecento, con la chiesa parrocchiale e quella sussidiaria…il Castello e una serie di cortili con dietro l’orto, tutto lungo il primo tratto della Via XXV aprile. E, in alto a destra, c’è lo stemma araldico dei Landi principi della Val di Taro con il toson d’oro!”
Era la mappa che ora fu bella mostra di sé in più location (si dice oggi), che abbiamo pubblicato qualche giorno fa su Fb e che documenta quello che fu un impianto urbanistico rurale, tipico dei nostri paesi con la particolarità – in quello che oggi è la piazza S. Francesco – della villa dei Piatti (poi diventata dei Tatti). Gli dissi di fare delle foto e di rilevare le segnature delle mappe, un elenco che abbiamo ritrovato oggi e che ci ha dato motivo di questo ricordo: Albo L18 – tav. II; Albo L18 – tav. B; Albo C 27 – tav. 19; Vol. 17 – tav. 21, busta P. 34.
FOTO La mappa cinquecentesca è stata disegnata da Valentina nel 2013, una giovanissima ragazza, amante delle belle arti, che manifestò la sua bravura realizzando, gratuitamente, questo ‘affresco’ – tratto dalla mappa in questione – che da allora guarda il giardino di una abitazione turbighese. Dopo tanti anni, l’opera è ancora ‘bellissima’…
APRILE 1979. Il geometra Salvatore Francone (a sinistra nella foto) all’inaugurazione della mostra sugli ‘Strumenti di vita e di lavoro della civiltà contadina’ organizzata dalla rivista di di storia locale ‘Contrade Nostre’. Nella foto, dopo Salvatore Francone, Giuseppe Leoni, Alfredo Ferrari, Alessandro Ferrari