riceviamo e pubblichiamo
Famiglie, operatori, associazioni di volontariato, chiedono a gran voce a chi di dovere di prendere decisioni compatibili con la situazione sanitaria in atto, senza penalizzare nessuno, come di fatto , sta avvenendo ora. In particolare evidenza sono i Centri diurni disabili ( C.D.D.) di Busto Garolfo, Castano Primo, Magnago, che dopo la chiusura per aderire al lockdown imposto dalla Regione, hanno riaperto parzialmente e non per tutti gli utenti.
I C.D.D. sono frequentati da disabili adulti con un grado medio alto di gravità. Disabili le cui famiglie hanno fatto la scelta di continuare, nonostante le difficoltà, dovute anche all’invecchiamento dei genitori, di farsi carico dei propri figli e di condividere con essi la fase della vita più critica…. Purtroppo i servizi tanto auspicati e promessi dai responsabili dei vari governi nazionali e territoriali non si sono dimostrati adeguati a fornire un sostegno valido. Da anni le associazioni delle famiglie chiedono maggiore attenzione ed anche maggior rispetto.
Di fronte a tanta fragilità si dovrebbero prendere decisioni serie nel più breve tempo possibile.
Dopo la chiusura dei Centri, nel periodo di maggior rischio contagio, dove le misure di protezione erano carenti, si è provveduto alla sanificazione degli spazi, nonché a fornire gli operatori degli strumenti di protezione necessari per riprendere la frequenza degli utenti. Di fatto la ripresa è solo parziale in quanto manca il servizio trasporto che non si sa quando e come riprenderà, per non parlare della mensa, che nella fase attuale non è prevista . A causa di queste restrizioni molte famiglie non sono state in grado di accompagnare i propri figli al Centro, venendo doppiamente penalizzate, perché le tre ore di frequenza previste rappresentano per i ragazzi uscire dall’isolamento imposto dal lockdown, e per i famigliari la possibilità di gestire questo tempo autonomamente. Attualmente, un gruppo di ragazzi frequenta le tre ore previste con un educatore, al mattino, e altrettanti al pomeriggio, per tre giorni a settimana.
Le famiglie hanno accettato queste condizioni pur di ricominciare e considerano questa soluzione provvisoria, ma per il futuro, chiedono di essere coinvolte e informate preventivamente sulle procedure che devono essere messe in atto ( esami sierologici, suddivisione degli spazi, formazione dei gruppi, ecc. )
Siamo agli inizi di luglio, ad agosto ci sarà lo stop, se non si prendono provvedimenti, alla ripresa delle attività nel mese di settembre, la situazione non potrà che essere la stessa, questo non è accettabile in un paese che, praticamente ha riaperto tutto.
Chiediamo rispetto per i diritti di persone che direttamente o indirettamente vivono quotidianamente da anni situazioni di disagio, isolamento, abbandono, chiediamo solidarietà, non pietà, chiediamo che un Paese che vuol contare in Europa e nel Mondo rispetti la Convenzione sui diritti delle persone disabili e si sforzi di applicarla.
Rappresentanti famiglie C.D.D. Busto Garolfo, Castano Primo, Magnago
Associazione Pro disabili Arconate, Associazione GPU Busto Garolfo
Associazione Volare insieme Vanzaghello