TURBIGO – Nato nel 1928 nella casa paterna di Via Sabotino, negli anni dell’adolescenza frequentò le scuole dei Salesiani dove cominciò a praticare gli sport. Il calcio divenne la sua passione, al punto che, nel periodo militare, meditò di dedicarsi a questo sport. La realtà, però, gli preparò un altro futuro: al suo ritorno affiancò il padre e il fratello nell’officina di famiglia. A 34 anni, dopo la prematura perdita del fratello, suo maestro, mandò avanti l’azienda coadiuvato dalla moglie. Ma non sacrificò il suo impegno sociale: negli Anni Sessanta, con l’aiuto di alcuni sportivi e l’appoggio del parroco, don Luigi Beretta, rifondò l’Unione Sportiva Turbighese. Negli stessi anni si impegnò alla fondazione della bocciofila ‘Casa del Giovane’ dove venne nominato vicepresidente. Ma fu nello Sci Club che diede il meglio di sé, incentivando tale pratica sportiva tra i giovani e rivestendo per 16 anni la carica di presidente.
Nel 1977 fu chiamato dall’Unione Artigiani di Milano a far parte della Commissione Tributaria turbighese e il 25 settembre dello stesso anno venne nominato Socio Onorario dell’A.V.I.S. “per il suo attaccamento e partecipazione ai doveri associativi”. Nel 1981, insieme ai tutti i Presidenti delle Società sportive esistenti in paese, fondarono la Pro-Loco, di cui divenne Presidente effettivo sino al 1987 per poi essere nominato ‘presidente onorario a vita’. Rimase sempre in campo, per il grande attaccamento al ‘suo’ paese e l’aggettivo possessivo qui è proprio al posto giusto perché precisa a chi apparteneva la persona. (*)
NOTA
* L’11 febbraio 2020, alle 18.30, è suonata la campana a morte per Luciano Dubini, turbighese doc che ha animato la vita sociale-sportiva del paese per circa cinquant’anni. Recentemente, nell’incontro avuto a Turbigo con il prof. Giuseppe Ferrari – che visse la sua adolescenza a Turbigo negli Anni Cinquanta – il noto pediatra ricordò quali fossero i maggiorenti di allora in paese:”Il Cagelli del ‘Lanepelli’ con i due figli, Pinuccio e Lorenzo; il Dubini con i suoi due figli, Ezio e Luciano (“dopo cena venivamo in paese e andavamo a trovarli a casa loro”). Qualcuno ha scritto recentemente che ‘tutto è eterno’, come la biografia del Nostro che qualcuno scrisse nel 1992, quando gli fu assegnato il prestigioso riconoscimento civico turbighese.
FOTO A destra, Luciano Dubini; al centro Irene Gestori (X ‘Turbighese d’Oro’); a destra, Giuseppe Noé (XI ‘Turbighese d’Oro’)