Siamo all’ultimo capitolo della superstrada, il collegamento tra Vigevano – Abbiategrasso – Magenta che si andrà a congiungere con la Boffalora – Malpensa. Se ne parla da una trentina di anni e forse anche di più e si continua a parlarne. Oggi ad Albairate sono intervenuti i consiglierei regionali del M5S. Cosa ne è uscito? Una cosa interessante è saltata fuori ed è stata annunciata dal consigliere Massimo De Rosa (presente insieme al collega Simone Verni). De Rosa ha detto: “Il Ministero, tramite la Ministra Paola De Micheli, ha capito che l’opera così com’è, non può andare avanti. Occorre fermarsi, sedersi attorno ad un tavolo e pensare ad un progetto condiviso che serva veramente il territorio”. Bravissimi. Finalmente, diremmo. Ma sarà tutto vero? Lo speriamo vivamente. Al momento non possiamo che fidarci delle parole del consigliere regionale. Il progetto va condiviso e deve servire. Frasi tanto ovvie quando impossibili da mettere in pratica quando scendono in campo schieramenti politici che del territorio di cui si parla conoscono poco o niente. L’ha detta giusta il sindaco di Cassinetta di Lugagnano Michele Bona: “Che senso ha parlare di grandi opere senza pensare ad un raddoppio della Milano – Mortara? Siamo nel 2020 e abbiamo ancora ferrovie che viaggiano su un binario unico”. Mentre Flavio Crivellin che è il sindaco di Albairate, comune che ha ospitato la conferenza stampa, sono ormai pronte le osservazioni al progetto Anas e saranno tutte negative. Perché quel progetto non tiene conto della viabilità locale e delle osservazioni già presentate. Cosa dovremo aspettarci a questo punto? Per saperlo servirebbe una palla magica, di quelle che prevedono il futuro. Un altro rappresentante, ma locale, del M5S, Ivano Fassoli ha tracciato quelle che sono le proposte per cercare di risolvere i problemi della viabilità locale. Un ponte a nord per attraversare Robecco e la circonvallazione ad Abbiategrasso che potrebbe essere il prolungamento di viale Giotto. Ma, soprattutto, se ci si siederà attorno ad un tavolo, non si potrà non considerare il collegamento con la città di Milano. Altrimenti di cosa stiamo parlando?
Superstrada, dal M5S la notizia: “Il Ministero prende in mano il problema, serve un progetto nuovo e condiviso!”
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.