Giuseppe Noè era nato a Turbigo il 18 febbraio 1928. Dopo una iniziale parentesi nel settore meccanico, cominciò a interessarsi di pelletteria, un campo nel quale avrebbe operato per tutta la vita.
Nel 1955, dopo l’apprendistato, iniziò la professione di artigiano in un piccolo laboratorio situato nel cortile di casa. Si sposò nel 1959, in un momento di espansione della ‘fabbrica’ che stava diventando industria. Negli Anni Ottanta venne affiancato dal figlio, al quale non fece mai mancare il suo supporto, com’è tradizione nel mondo lombardo.
Da buon turbighese, non mancò di partecipare alla vita sociale del paese, portando la sua generosa presenza dove era richiesto il suo aiuto. Diede il suo contributo alla nascita della Pro-Loco e, nel 1978, entrò a far parte del direttivo dell’Unione Sportiva Turbighese (U.S.T.), sotto la presidenza di Dario Seratoni. Mantenne la carica di vicepresidente dell’U.S.T. (1981-84) durante i mandati di Valeriano Mozzon e Adalberto Bonali spronando lo sviluppo del Settore Giovanile e assunse, in seguito, la carica di presidente negli anni 1990-1991. Rimase nel Direttivo dell’U.S.T. durante la presidenza di Secondo Sommaruga (1991-1995) e fu nominato ‘primo tifoso’ con il titolo di presidente onorario durante la guida di Antonio Cagelli.
IL suo fu il tempo in cui venne scritta la storia dell’U.S.T., associazione sportiva che l’anno prossimo compie il secolo di vita, un traguardo unico in paese. Sarebbe opportuno che, in tale occasione, si ricordassero tutti gli sportivi (giocatori, dirigenti, benefattori) che diedero il loro fattivo contributo alla pratica sportiva che ha segnato punti importanti nella storia turbighese.
Nel 1997, per il suo impegno ‘sociale’, gli fu assegnato il noto riconoscimento civico.
FOTO Una riunione del Consiglio della Ust del 1982. Giuseppe Noè è al centro (alla destra del dottor Valeriano Mozzon) in qualità di vicepresidente dell’associazione sportiva.