Si può andare contro la legge, o peggio ancora contro la costituzione, sembrerebbe per fortuna di no. I magentini (tutti) in questa vicenda, hanno pagato di tasca loro, quella che è una presa di posizione politica dell’amministrazione, quasi 20.000 euro di spese legali, che a mio modesto parere, potevano essere usati in modo diverso.
Purtoppo quando un’amministrazione fa scelte politiche errate, non paga lei di tasca sua, pagano tutti i cittadini, e il paradosso che pagano anche i membri dell’Associazione Moschea Abu Bakar, per una causa contro di loro.
Il commento degli islamici è semplice: Giustizia è fatta!
Purtoppo di cose costituzionalmente sbagliate verso la comunità islamica ce ne sono ancora molte, Munib Ashfaq mi anticipa: “sono molte le battaglie che dobbiamo ancora sostenere, vogliamo un inclusione in quello che, piaccia o non piaccia, è diventata anche la nostra Patria, vogliamo solo i giusti spazi che servono per professare la nostra fede“
Il comunicato dell’Assocazione Moschea Abu Bakar
Oggi abbiamo ricevuto comunicazione dai nostri avvocati Luca Bauccio e Aldo Russo della sentenza del Tar di Milano che ha accolto il nostro ricorso contro il Comune di Magenta per il diniego dato lo scorso anno alla richiesta di permesso per l’uso di uno spazio pubblico per gli auguri della festa dell’ Eid al Adha.
Finalmente è giunta la parola definita su una pagina molto triste della vita amministrativa di Magenta.
Lo scorso anno in modo ingiusto era stato vietato ai musulmani di Magenta uno spazio pubblico per scambiarsi gli auguri. Una decisione arbitraria giustificata con motivazioni infondate e pretestuose.
Oggi è il Tar a confermare che l’associazione Moschea Abu Bakar aveva ragione. La motivazione della sentenza è lapidaria: il provvedimento del Comune di Magenta non aveva alcun fondamento, andava contro la legge e la Costituzione. Parole chiare e nette che suonano come una dura condanna dell’operato dell’amministrazione comunale in questa vicenda.
Nella sentenza parole molto nette a riguardo della condotta anche processuale del Comune di Magenta , definita dal Tar sleale e in “palese violazione degli ordinari canoni della buona fede anche processuale “.
Parole che si commentano da sole.
Ci auguriamo che sindaco e vice sindaco facciano un esame di coscienza, ha dichiarato il portavoce Munib Ashfaq e chiedano scusa per il loro comportamento e per lo sperpero di danaro pubblico pur di perseguire una decisione infondata e che noi definiamo ostile e persecutoria.
Una società e una amministrazione pubblica non può avere come obiettivo opprimere le minoranze ma deve cercare la concordia e il rispetto di nell’osservanza della legge. Se manca il rispetto della legge manca tutto.
Occorre che le risorse pubbliche vengano usate per il bene della collettività non per portare avanti azioni illegittime e pretestuose.
Il comune di Magenta ha speso tanti soldi per difendere questo provvedimento indifendibile e oggi è pure stato condannato dal Tar a pagare le spese.
Chi pagherà per questi errori e queste prepotenze ?
Ci auguriamo che l’amministrazione faccia un passo indietro e scelga la via del dialogo e del rispetto della Costituzione. Chi ama Magenta ama e rispetta tutti i suoi cittadini e residenti, con lealtà e buona fede.
Per Associazione Moschea Abu Bakar.
Il portavoce Munib Ashfaq.
Magenta 04/08/2020