“Caro assessore Gelli, il rapinatore è stato arrestato grazie all’Arma dei Carabinieri e a Khalid. Il suo vantarsi su facebook è patetico…”
Caro assessore alla Sicurezza Simone Gelli, chiariamo subito una cosa. Le telecamere non sono state determinanti nella immediata cattura del presunto responsabile della rapina commessa alla farmacia della Basilica a Magenta venerdì scorso. Le telecamere sono risultate sicuramente importanti, ma il malvivente sarebbe stato arrestato lo stesso. Grazie a due fattori. L’intervento tempestivo dei Carabinieri di Magenta che hanno cominciato le indagini immediatamente e Khalid el Mouki, il ragazzo marocchino che si trovava davanti alla farmacia proprio mentre veniva commessa la rapina e ha riconosciuto l’autore indicato alle forze dell’ordine. Khalid è stato accompagnato in caserma dai carabinieri che gli hanno mostrato le foto segnaletiche del soggetto e lui lo ha riconosciuto. Tutto qua, caro assessore. Per quale motivo dobbiamo leggere su facebook l’ennesimo post da politico nel quale si attribuisce i meriti di quanto successo, quando non solo non ha il benché minimo merito, ma la Polizia locale nemmeno è stata allertata nella fattispecie. Il suo, caro assessore alla Sicurezza, è l’ennesimo post truffaldino scritto solo ed esclusivamente per attirare l’attenzione dei cittadini male informati che, in questo modo vengono informati in maniera ancora peggiore. Chi non ha saputo nulla di quell’episodio e non ha manco letto gli articoli usciti avrà pensato: “Che bravo il nostro assessore, ben vengano le telecamere”. E’ un modo di comunicare spregevole, scusi se usiamo toni forti. Pensiamo che ci siano dei casi in cui l’umiltà debba avere la prevalenza.
In un caso di questo tipo bastava semplicemente ringraziare i Carabinieri di Magenta che hanno chiuso le indagini nel giro di pochissimo tempo.
E non dover leggere un commento in cui ci si loda cercando di raccogliere consensi e like perché adesso va di moda così. Più like ricevi e più sei un figo. Le telecamere, da quanto abbiamo visto ad oggi, sono servite a poco o a niente. Alcune non funzionavano, altre non si sa. Ripetiamo, hanno fornito un aiuto, ma non sono state determinanti. Se lo metta bene in testa.
A dover essere ringraziato è invece il ragazzo che, non solo ha riconosciuto l’autore della rapina, ma non ha avuto problemi a farsi fotografare citando il suo nome pubblicamente.
E non per vantarsi perché gli abbiamo parlato e non gliene frega proprio niente. Siamo convinti di una cosa. Che la lotta alla criminalità, anche quella di bassissimo livello come la rapina commessa da un disperato, necessiti della collaborazione di tutti noi cittadini. Non solo cooperando con le forze dell’ordine, ma anche dimostrando che non si ha paura di nulla. Abbiamo visto il suo nome e la sua foto su alcuni siti di informazione locale dove è stato citato con nome e cognome e ci siamo posti una domanda. Quanti avrebbero acconsentito? Siamo giornalisti e la risposta è semplice. Nessuno. Tutti si sarebbero trincerati dietro la paura. Paura che il responsabile di quell’atto criminoso o chi per lui possa vendicarsi in qualche maniera. Siamo stracerti che molti nemmeno avrebbero aiutato i Carabinieri. Avrebbero finto di non avere visto, avrebbero voltato la testa dall’altra parte. “Meglio evitare problemi, fatti i cavoli tuoi e campi 100 anni”, questa è la mentalità dei più. Invece no.
Quel ragazzo ha voluto dimostrare di non avere problemi. Ha vinto lui e non la criminalità.
E’ stato un bel gesto che dovrebbe essere riconosciuto pubblicamente. Invece ci tocca leggere l’ennesimo post di un politico come lei capace solo di vantarsi.
Tristezza infinita…