TURBIGO – Il Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti sportivi Antonio Bailetti, Tony per gli amici, è nato a Bosco di Nanto (Vicenza) il 29 settembre 1937. Sposato con Ivonne ha un figlio, Davide, che ha abitato a Turbigo dove è stato titolare di un apprezzato laboratorio di maglieria sportiva fino all’anno 2000.
Ha iniziato la sua brillante carriera ciclistica come esordiente nel 1953 seguendo i regolari passaggi di categoria totalizzando 9 vittorie da allievo e 42 da dilettante (oltre i 7 notevoli successi su pista e un titolo di campione lombardo di inseguimento) con la collezione di una serie impressionante di piazzamenti.
Professionista dal 1961 ha difeso i colori di Bianchi, Carpano, Sanson, Bianchi Pirelli, Salvarani e Faenza totalizzando 17 vittorie tra cui 2 tappe al Giro, 2 al Tour, 4 al Giro di Sardegna, 1 Nizza-Genova e un trofeo Laigueglia, senza dimenticare l’entusiasmante fuga alla ‘S. Remo 1962’.
Tony Bailetti verrà ricordato negli annali del ciclismo mondiale per la vittoria ottenuta a Roma nel 1960, dove il magico quartetto di dilettanti composto da Bailetti-Cogliati-Fornoni-Trapé si aggiudicò la medaglia d’oro ai Giochi della 17° Olimpiade, con la gara dei 100 Km cronometro a squadre, lasciando a debita distanza le formazioni di Germania e Unione Sovietica, alla media di 44,59 km/ora.
Ha smesso di correre nel 1969, vittima di una rovinosa caduta al velodromo Vigorelli di Milano, in una prova dietro-motori, un mese prima di poter assistere alla nascita del figlio Davide. In quella triste occasione si fratturò dieci costole, un braccio, una clavicola, 2 vertebre e 2 scapole. Furono anche necessari 25 punti di sutura alla testa e all’arco sopraciliare sinistro oltre ad escoriazioni multiple su tutto il corpo: sopportò il coma per due giorni e per oltre un mese dovette rimanere immobilizzato: “Povero Tony – titolò la ‘Gazzetta dello Sport’ – si è rotto tutto quello che si poteva rompere”.
Nel 1969 ancora convalescente per il brutto incidente al Vigorelli, con il braccio ingessato, fu nominato direttore sportivo della nota società dilettantistica Lainatese-Brooklyn che sotto la sua regia espresse quattro ciclisti professionisti: Alvaro Crespi, Giovanni Mantovani, Carlo Zoni, Guido Lusignoli. Cessò di fare quell’attività nel 1982, ma la sua voglia di fare non si spense e, dal 1990 al 1998, a prezzo di sacrifici e superando molte difficoltà fu l’organizzatore unico della ‘Pedalata per la Vita’ trionfale manifestazione a scopo benefico che portò a Turbigo l’élite degli ex ciclisti professionisti di tutta Italia. Nomi di primissimo piano, grandi campioni del recente passato ma ancora nel cuore degli sportivi che hanno entusiasmato e divertito con i loro caroselli sia i turbighesi che i molti appassionati che arrivarono da fuori: fu una vera esplosione di ammirazione e ricordi il cui ricavato venne devoluto all’Istituto per la Ricerca sul Cancro. Tra gli innumerevoli supporter del grande Tony, ricordiamo, in particolare, oltre allo zio Nildo, Guerrino Villani e il farmacista dottor Pavanettto.
Oggi Tony è un turbighese che onora il suo paese e che dà ancora un importante contributo al Velo Club del quale è stato uno dei fondatori nel lontano 1964. Con il fratello Giorgio è l’ideatore e promotore del ‘Turbighese d’Oro’, un ambito riconoscimento civico biennale che nel 2011 gli fu attribuito.
50 ANNI DOPO: IN MEMORIA DI RAFFAELE MARCOLI, CAMPIONE PER SEMPRE
L’Amministrazione Comunale e il Velo Club ‘Raffaele Marcoli’, in particolare nella figura di Antonio Bailetti (campione olimpionico a Roma nel 1960), hanno organizzato il ricordo di Raffaele Marcoli, il campione turbighese morto in un incidente stradale cinquant’anni fa (1966-2016).
Sabato 23 luglio 2016 la celebrazione di Raffaele è avvenuta con la partecipazione dei campioni del tempo, da Balmamion e Zilioli, che hanno gareggiato con lui. Il ricordo del velocista turbighese, oltre dai campioni, è stato tratteggiato anche dai parenti, dagli amici, da chi l’ha conosciuto…
Tra i tanti ricordi si sono reincontrati, cinquant’anni dopo, il vincitore del primo trofeo ‘Raffaele Marcoli’, Walter Pozzaglio, con la miss del tempo, Adele Marcoli (foto 1).
Non sono mancati i tanti ‘compagnon’ di Tony Bailetti (medaglia d’oro alle olimpiadi di Roma del 1960) e ‘motore primario’ della cerimonia del ricordo per la quale ha lavorato assiduamente nell’ultimo anno. Si è dato anche da fare per pubblicare una edizione aggiornata del libro ‘Raffaele Marcoli e Antonio Bailetti – un secolo di ciclismo turbighese’(scritto da Lino Braga e Giuseppe Leoni venti anni fa) con l’integrazione di una serie di foto che hanno segnato la storia dell’associazione negli ultimi anni. Una passione grande la sua condivisa con i tanti corridori intervenuti: da Balmamion (foto 3) a Zilioli (foto 2) da Vittorio Seghezzi (classe 1924) a Walter Pozzaglio, il ciclismo della seconda metà del Novecento.
FOTO: In evidenza, Antonio Bailetti con la medaglia olimpionica; 1- Walter Pozzaglio con Adele Marcoli; 2 – Antonio Bailetti con Italo Zilioli; 3 – Antonio Bailetti con Franco Balmamion vincitore di due Giri d’Italia consecutivi; 4 – Lo staff del Velo Club con la bici che fu di Raffaele Marcoli con la quale vinse la ‘Bernocchi’