A volte si verificano delle piccoli e grandi cose che possono essere considerate dei veri miracoli. Nicoletta ed Ermanno non si vedevano da alcune settimane.
Entrambi ricoverati all’ospedale Fornaroli di Magenta per covid. Ieri i medici hanno dato il via libera per un breve incontro. Pochi minuti, ma intensi. Nicoletta Lovati è insegnante presso il Liceo Bramante di Magenta e precedentemente per anni ha insegnato nel Liceo delll’istituto Torno di Castano Primo.
Nelle scorse settimane ha cominciato ad avvertire i primi sintomi del virus che si facevano sempre più persistenti. Finché è arrivato il ricovero in condizioni critiche.
Non entriamo nei particolari della malattia, ma se l’è vista davvero brutta. Conosciamo Nicoletta dai tempi in cui collaborava con lo storico settimanale Città Oggi. Vuole che la sua storia emerga non per spettacolarizzare quanto le è accaduto, perché è l’ultima cosa che vorrebbe. Ma per evitare che possa ripetersi.
«E’ importante che la gente riscopra il senso della vita – dice –Dignità e responsabilità sono le cose che devono farci capire quanto importante sia il rispetto delle regole quando queste hanno come unico fondamento il bene di tutti». E aggiunge: «Se anche riusciamo a salvare una persona abbiamo già fatto tantissimo». Parliamo con lei in videochiamata su whattsapp per circa mezzora. Nonostante la fatica e la mascherina per l’ossigeno che ancora deve tenere vuole parlare e raccontare.
Il dramma era la fame d’aria. Il peggio che possa capitare. Oggi trova la forza di sorridere, ma non è ancora finita. «Qui all’ospedale Fornaroli ho trovato persone eccezionali – spiega – medici, infermiere, addetti alle pulizie. Tutti, nessuno escluso. Li ringrazio dal profondo del mio cuore. Non sono eroi. Sono donne e uomini con una famiglia, con le loro paure che, stanno facendo l’impossibile per farci stare bene. Anche psicologicamente. Ed è importante in una situazione di solitudine come questa. Dobbiamo capire che se i malati aumentano non ci sarà più spazio negli ospedali. Dobbiamo capire che se un medico si ammala non arriverà nessuno a sostituirlo. E’ importante capire queste cose”.
Nicoletta torna a ripetere che è urgente riscoprire il senso della vita. Le polemiche a livello politico sono deleterie. “Non possiamo accettare che le cose più importanti da decidere siano poter uscire di casa per andare a comprare i regali di Natale – afferma – Tutto all’insegna del consumismo quando la gente muore per un virus che ti brucia dentro. Esiste una dignità da difendere. Non va sprecata. Il Natale non è consumismo, è ben altro”.
Entra anche Nadia nella camera di Nicoletta, è la caposala del reparto. “Sto prendendo questo periodo come un arricchimento personale e professionale, oltre che umano”, ci dice. La famiglia di Nicoletta è stata colpita duramente e pesantemente dal covid. L’incontro di ieri tra Nicoletta e il marito Ermanno ha commosso tutti in reparto. «E’ stato uno dei momenti più emozionanti della nostra vita», ha detto.