L’ospedale di via Badi è covid-free e vengono garantite tutte le procedure per la tutela dei pazienti e del personale, assicura la nota stampa della direzione della Asst Ovest Milanese.
Abbiamo però dei dubbi perché se il personale infermieristico ha dichiarato al proprio sindacato che nel mese di novembre oltre cinquanta erano i pazienti positivi al Covid significa che qualcosa è andato storto, non è funzionato tutto bene. Il comunicato spiega che “l’eventuale insorgenza di positività in uno o più pazienti comporta il trasferimento degli stessi presso gli altri ospedali Covid“.
Ecco qui sta il punto. La ricerca di un altro ospedale quando si è in emergenza e i numeri dei ricoverati positivi e malati diventa difficile, si devono fare tante telefonate e nel frattempo il paziente rimane nell’ospedale cuggionese che non avendo un’area Covid può contagiare gli altri pazienti e il personale.
Quando poi i malati sono tanti è difficile anche trovare le ambulanze per i trasporti e i pazienti positivi possono restare anche per oltre 24 ore. Lo spostamento non è immediato ed è questo permanere del positivo nell’ospedale a preoccupare il personale che infatti si è ammalato. Più pazienti arrivano dagli altri ospedali più il rischio sale. Si dovrebbe ridurre il numero dei ricoveri. Altra situazione che ci è stata segnalata il non funzionamento il sabato del termoscanner all’ingresso. Potenzialmente questa mancanza di controllo, perché il personale è poco, è un altro pericolo. È in corso la campagna vaccinale e il sabato le persone raggiungono l’area dedicata senza che nessuno misuri la temperatura corporea.