C’è chi trascorre il giorno del suo compleanno come tutti gli altri giorni, chi si concede qualche momento di svago con gli amici e chi corre una maratona.
Bè forse non è proprio da tutti, ma Roberto Mainini ci aveva pensato e aveva promesso: “Per il giorno dei miei 50 anni correrà la maratona in solitario”. A dire il vero avrebbe dovuto correre a Reggio Emilia, ma il covid ha rovinato tutto e lui la preparazione ormai l’aveva conclusa. E allora perché buttare via tutto..Meglio mettersi le scarpette ai piedi e farsi i 42 chilometri e 195 metri della più classica delle distanze di gara, la regina dell’atletica per intenderci. Tutto preparato come si deve perché ogni comune attraversato aveva un senso nella vita di Roberto. Da Castelletto di Cuggiono a Busto Arsizio dove è nato, passando per Buscate, paese sede della Croce Azzurra dove Roberto ha trascorso una buona parte della sua vita (19 anni). Poi a Bienate, dove vivono i genitori (il papà lo ha aspettato con il cappello da artigliere alpino) e la sorella minore e un passaggio a Magnago. Tappa a Vanzaghello, paese dove ha vissuto per 30 anni con genitori e sorelle e dove ci sono tutti gli amici. Per chiudere verso Castelletto dove si allena quasi tutti i giorni e vive da qualche anno con Francesca e le tre gemelle Emma, Chiara e Giulia. La maratona Roberto l’ha corsa domenica quando, con il cambio di ‘colore’ era possibile sconfinare nei comuni vicini. Al di là di tutto l’emozione è stata tantissima. Roberto fa parte a pieno titolo della categoria dei maratoneti capaci di sconfinare oltre i 42 chilometri. Dal 2015 al 2019 ne ha corse 50, in tutta Italia e qualcuna europea. Oltre a sei ultramaratone, tra cui la 100 km del Passatore. Si è allenato duramente coprendo dai 50 ai 75 chilometri settimanali in solitaria o con qualche amico. ”Correre non mi pesa, – sostiene – anzi mi fa stare bene, ho trascorso un po’ di anni con problemi alla schiena che mi tormentavano e da quando corro pian piano sono passati. Il divano per me in casa potrebbe non esserci, anche perché appena lo tocco mi ci sprofondo stecchito”. Le sue imprese più belle e indimenticabili? Nel 2013 ha deciso di partire dalla Francia, oltre i Pirenei, ed attraversare la Spagna lungo il cammino Francese con uno zaino di 12 kg sulle spalle e arrivare fino a Santiago de Compostela ma anche oltre, fino all’oceano, per poi ritornare a Santiago a piedi completando 1000 km in 33 giorni. L’anno dopo con le ferie estive è ritornato e ha percorso il cammino primitivo (500 km) e l’anno dopo ancora altri 500 km insieme alla sua attuale compagna Francesca, percorrendo la seconda parte del cammino del nord. Inevitabili i ringraziamenti. Alla compagna Francesca che lo segue anche sotto l’aspetto medico. Anche lei maratoneta. E poi chi lo aiutato nella preparazione, il giovane coach Luca Filipas. Un ottimo coach e lo dimostra il fatto che Roberto ha chiuso la maratona in solitaria in 3h31’ senza accusare il minimo cedimento. E allora auguri Roberto per i tuoi 50 anni. Nella speranza che di ritrovarci insieme a gareggiare nel 2021!