In un momento già così difficile, la perdita di Lidia Menapace ci lascia profondamente rattristati. Il suo è stato un esempio di vita, da quando, giovanissima, è stata attivamente partecipe della Resistenza in Val d’Ossola per impegnarsi poi sempre per le cause nobili della sinistra, per l’emancipazione femminile, per la difesa ambientale del pianeta.
La sua adesione e il suo impegno nell’ANPI testimoniano della sua affezione ai valori della democrazia e della Costituzione repubblicana. Abbiamo avuto modo di conoscere personalmente e di parlare con Lidia nella primavera del 2018 quando è venuta per l’ultima volta nella nostra Città, a Busto Arsizio.
In tale occasione, assecondando un suo preciso desiderio, ci siamo ritrovati con lei, con le rappresentanze della Comerio e dell’ANPI, davanti alla lapide che ricorda la deportazione nei lager nazisti della Commissione interna della fabbrica Comerio Ercole avvenuta manu militari il 10 gennaio 1944.
E’ stato un incontro veramente emozionante. Ci siamo scambiati valutazioni non solo su di un passato che non può essere dimenticato ma anche sui problemi di oggi e sul futuro del nostro Paese e dei suoi giovani. In quell’occasione e nel successivo incontro pubblico ci ha colpito la grande lucidità di Lidia e la sua semplicità espositiva, espressione di un pensiero alto rivolto ai grandi problemi dell’umanità.
Non dimenticheremo la sua emblematica affermazione, dopo una vita intensa e densa di esperienze: «Sono ex tutto, come ex prof, ma non sono ex partigiana». Quell’incontro è stato per noi un’occasione di stimolo e di crescita.
Grazie Lidia.