TURBIGO. Nel fondo di Religione dell’Archivio di Stato di Milano si conserva il categgio dei monasteri che furono soppressi sul finire della dominazone asburgica e durante l’età napoleonica, dimostrativo delle loro proprietà e dei diritti acquisiti nel volgere desi secoli. La maggior parte dei documenti sono atti notarili: contratti di compravendita, investiture livellarie, testamenti, donazioni. Tra questa messe di documenti si trova anche il carteggio del monastero degli Agostiniani Scalzi soppresso agli inizi dell’Ottocento e acquistato dagli Oriani.
Ricordo che. circa mezzo secolo fa, al sabato mattina, andavo in Via Senato a Milano – dove ha sede l’Archivio di Stato – e passavo la mattinata a scartabellare i documenti. Per entrare nelle Sale di Consultazione ci voleva una sorta di autocertificazione del genere ‘ricerca storica a proprio uso e consumo’, oppure, nel caso di studenti, una nota del prof. Non si poteva consultare più di un certo numero di faldoni e non era facile trovare quello giusto. L’unica traccia sicura da seguire era quella del toponimo paesano, aggiunta a quella di monastero…una linea di ricerca simile a quella odierna su Google. E’ lì che ho trovato la mappa che pubblichiamo. E’ dell’inizio del Seicento e individua precisamente il sito della trecentesca chiesa di S. Damiano, della quale si è conservata l’ala verso la Via Fredda, mentre il grande rettangolo della proprietà Piatti (poi donato agli Agostiniani Scalzi) congiungeva la detta Via Fredda con l’attuale Via Roma (chiamata nella mappa ‘Strada che viene dal Porto…’).
Questa antica presenza religiosa è documentata dalla ‘Via dei Frati’ che però non definisce precisamente quale è l’Ordine monastico rimasto a Turbigo per circa due secoli. Ragion per cui abbiamo chiesto, una decia di anni fa, all’Amministrazione Comunale di denominare la piazzetta antistante all’ex convento – compresa tra Via Pasubio e Via Col di Lana – alla memoria degli ‘Agostiniani Scalzi’. Stiamo ancora aspettando una risposta…