Una magentina che appena finite le scuole superiori ha deciso di trasferirsi a Londra. Non per una vacanza studio, ma con la voglia di rimanerci per vivere. Diciamo pure che non è una scelta alla portata di tutti i neodiplomati. Tanto coraggio e anche un pizzico di spregiudicatezza, soprattutto perché Alessia Parachini, vent’anni a gennaio, è partita solo pochi giorni fa e sta facendo la quarantena in una delle città più belle del mondo senza preoccuparsi troppo delle restrizioni che ci sono e del futuro, visto che sta per diventare operativa la tanto temuta brexit che sancirà l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea con ulteriori difficoltà per i migranti che vogliono lavorare. In realtà Alessia spiega che, al momento, non ha avuto particolari problemi e la burocrazia non le sta complicando la vita. «La mia scelta parte dallo scorso anno quando sono venuta a Londra per un breve periodo – ha detto – Ho sempre avuto il desiderio di andarmene dall’Italia per farmi una vita in una città come questa. Adesso, nell’immediato, i miei obiettivi sono due. Anzitutto imparare bene l’inglese e poi trovare un lavoro che mi permetta di vivere». Nel frattempo Alessia vuole continuare a studiare e laurearsi. Si è diplomata quest’anno al liceo scientifico Alessandrini a Vittuone, ma evidentemente Magenta dove viveva le stava stretta. La mamma è brasiliana e così Alessia ha imparato senza difficoltà anche il portoghese. Le basi c’erano tutte per una ragazza che vuole fare esperienza in una megalopoli cosmopolita centro di riferimento per tutte le culture del pianeta. Poi è maturata la scelta di andare in Inghilterra dove, grazie all’appoggio della zia che ci vive, si è subito stabilita. È stato piuttosto complicato per via delle restrizioni che ci sono – ha detto – Nessun problema con il volo, solo qualche documento in più da preparare. A Londra stiamo vivendo le stesse situazioni che si vivono in Italia per via del covid. In più c’è il discorso della brexit che complicherà ulteriormente le cose. Ma io non voglio abbattermi e la mia intenzione è di rimanere qua. Insomma, è la mia speranza». Al momento vive nel quartiere di Brxton, non molto distante dal centro storico. Un peccato non poter vivere in prima persona una città viva come la capitale inglese. «La mia quarantena terminerà tra pochi giorni – conclude – Ma Londra in questi giorni non è la città di sempre. Sono tornati al lockdown come in Italia e la speranza di tutti è che si possa riabbracciare la normalità quanto prima».
Magenta, il coraggio di Alessia: “Mi trasferisco a Londra per vivere”
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.