Tante squadre di calcio, anni di militanza nelle categorie giovanili anche di club blasonati. Una brillante carriera che lo attendeva e poi le amicizie sbagliate e i guai con la legge. Ma a 16 anni non si può mettere la parola fine. Tutto si può recuperare ed è quello che vogliono Nazzareno e Ilaria, i genitori di Giuseppe, un ragazzo di 16 anni innamorato del calcio fino a pochi mesi fa. Vivono a Cuggiono e nel mese di agosto dello scorso anno il loro ragazzo è stato arrestato a Milano. Con un amico maggiorenne aveva rubato un motorino. Un episodio degenerato che lo ha fatto finire per due giorni al centro di prima accoglienza a Torino e poi l’obbligo di permanenza in casa fino alla sentenza fissata per il prossimo 25 febbraio. «Noi vogliamo che nostro figlio abbandoni definitivamente la cattiva strada che aveva intrapreso, è il nostro sogno e ci appelliamo a tutti coloro che lo possono aiutare – dicono i genitori Nazareno e Ilaria – A 16 anni è facile sbagliare. Bastano delle amicizie che ti portano sulla cattiva strada e tutto è rovinato».
Il ragazzo ha talento per il calcio e non era passato inosservato agli occhi degli esperti. Dalle squadre del territorio è passato a categorie più elevate, alla Pro Patria, al Torino, al Lugano, alla Pistoiese, all’Arezzo. In quest’ultima città stava frequentando anche la scuola da orafo che gli avrebbe dato un futuro. Poi sono arrivati i problemi che hanno interrotto un percorso che sembrava troppo bello per essere vero. Ma come fare per poter cambiare rotta abbandonando definitivamente il presente e puntare nuovamente su un futuro fatto di soddisfazioni? Giampaolo Montesano è un allenatore che ha seguito parecchio il ragazzo nei suoi trascorsi calcistici. «Prima di tutto deve capire che ha sbagliato – ammonisce – che ha delle responsabilità verso i suoi genitori che soffrono nel vederlo in questa situazione. Ha solo 16 anni e tutto si può recuperare. Se non sarà nel calcio sarà nella vita. Il calcio e lo sport in generale possono aiutare tantissimo, a patto di non farsi delle illusioni». Montesano è un ex calciatore che conosce bene quel mondo. Ha giocato addirittura con Zico nell’Udinese degli anni ’80 e, attualmente, segue le squadre del mondo arabo. Ha fondato la Montesano Promotion che si occupa dell’organizzazione di camp estivi e invernali. Per Giuseppe si stava aprendo un’opportunità incredibile che era quella di andare a giocare in Marocco, nelle giovanili della quotatissima Raja Casablanca, la squadra più importante del paese. Ma oggi Giuseppe non può pensare al calcio. Deve prima risolvere i problemi con la legge e avviare un percorso che lo porti ad abbandonare definitivamente la cattiva strada che aveva intrapreso. «Su di noi potrà contare sempre – continuano i genitori – e così sugli amici più fidati. Poche persone che gli vogliono bene e che continueranno a credere sempre in lui e nelle sue capacità».