La gestione economico finanziaria degli ultimi anni di ASM è avvenuta in maniera corretta? Non lo sapremo mai perché il CdA della società di servizi ha deciso di non procedere all’affidamento di alcun incarico di quella che tecnicamente viene definita la due diligence, letteralmente ‘dovuta diligenza’. Ecco quanto risulta dal verbale della seduta del CdA del 22 settembre dello scorso anno. Il punto interessante è il numero 4 di quel verbale nel quale si dice che la presidente Elisabetta Lanticina ha avuto segnalazione da parte del consigliere Ambrogio Crespi circa la presenza di alcune criticità sui dati del bilancio semestrale 2020, nonché su alcune operazioni recenti che avranno ricadute negative sui bilanci di esercizio dei prossimi anni.
La presidente Lanticina ha avuto un incontro informale con il sindaco di Magenta Chiara Calati dalla quale ha recepito la condivisione espressa da alcuni sindaci dei comuni soci di ASM, di avviare una due diligence sugli ultimi sei anni di gestione economico finanziaria di ASM. E così viene formulata al CdA la possibilità di individuare una società esterna specializzata per svolgere tale incarico. E’ stato l’avvocato Donatella Colombo, vice presidente del CdA a manifestare le proprie perplessità sulla possibilità di avviare una due diligence. La vice presidente ha precisato che per avviare un’attività di questo tipo dovrebbe pervenire una richiesta ufficiale e motivata dai comuni soci e non certo una richiesta verbale fatta durante un incontro non ufficiale. Per questo motivo Donatella Colombo ha manifestato la sua contrarietà. Ipotizziamo così che da quel giorno siano partiti contrasti divenuti poi insanabili in seno al CdA di ASM. Tecnicamente ogni consulenza esterna deve essere motivata in quanto, in caso di spesa ingiustificata, si correrebbe il rischio di commettere un danno erariale. ASM Srl è una società in house, quindi il ricorso alla due diligence dovrebbe essere richiesto dai soci di riferimento. Non sussistendo le motivazioni scritte dei soci anche il consigliere Ambrogio Crespi, ha ritenuto inopportuno procedere ad un tale incarico.
E così il CdA quel giorno ha deciso di non procedere ad alcun affidamento di incarico di ‘dovuta diligenza’ sugli ultimi sei anni di gestione economico finanziaria di ASM.