All’alba dei 93 anni, uno degli ultimi partigiani garibaldini, Massiccio (alias Alessandro Maiocchi di Borgomanero) dice la sua sull’insediamento del governo Draghi:
“Abbiamo combattuto per la libertà che è l’anima della nostra Costituzione dove il valore della vita e del lavoro sono i capisaldi. Il lavoro in particolare, fondamento della Repubblica, non deve mai mancare al popolo, perché è lo strumento fondamentale per rendere la vita degna di essere vissuta. Il governo dimissionario ha faticosamente gestito la pandemia e messo in difficoltà il popolo italiano.
Per fortuna il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto è ha detto e fatto delle cose meravigliose. Il suo discorso l’ho ascoltato in piedi anche se faccio fatica, alla mia età, a sorreggermi. Ma prima di chiudere gli occhi vorrei vedere un governo unitario, di tutti gli Italiani insieme, come quello che si fece dopo la seconda guerra mondiale, con gente capace come il sindaco di Borgomanero, Sergio Bossi, che sta governando bene la nostra città”.
ALESSANDRO MAIOCCHI, Massiccio (1928). Partigiano della Brg. Pizio Greta. A 15 anni divenne ‘garibaldino’ partecipando a diverse operazioni. Congedato il 25 aprile 1945 con il brevetto di Partigiano a firma di Parri, Mattei e Longo ha ottenuto il certificato di Patriota dal generale Alexander. Una vitalità straordinaria ha accompagnato la sua vita di artigiano pluripremiato, tant’è che nel 1999 ha ottenuto il Cavalierato della Repubblica Italiana. Ha fondato nel 1996 la sezione Federazione Italiana Volontari per la Libertà a Borgomanero e Fontaneto d’Agogna denominata Pizio Greta.
FOTO Alessandro Massiccio e la copertina del libro pubblicato nel 2014, scritto a due mani, che raccoglie le sue memorie ‘Su quella che fu la Resistenza’