Quest’oggi parliamo ancora di ASM, ‘rubando’ un frammento tratto dal dialogo tra due esponenti di spicco del PD, Enzo Salvaggio e Paolo Razzano. Ad un certo punto della loro disamina sulla situazione della società di multiservizi, Enzo Salvaggio afferma: “La prima cosa di cui si è sentito parlare con il nuovo CdA di ASM ha riguardato la nomina di un portavoce del Presidente. Posso capire se si tratta del Presidente del Consiglio, ma per ASM era così fondamentale avere immediatamente un portavoce? Tra l’altro con un compenso e una procedura piuttosto criticata all’interno del CdA, tanto è vero che è stata poi cambiata. Insomma, abbiamo visto la società rivolta verso servizi di cui ben poco avevamo bisogno”. Concordiamo con Salvaggio. Non era indispensabile avere un portavoce o addetto stampa che dir si voglia.
Ci si permetta anche di fare alcune considerazioni. In ogni ente, società, organizzazione è fondamentale comunicare in maniera puntuale, seria e precisa quello che si sta svolgendo. Basta osservare i social per capire che un comune che non comunica o lo fa in maniera pessima si tira la zappa sui piedi. Quindi non saremmo nemmeno del tutto contrari alla nomina di un addetto stampa in seno ad ASM. Ci poniamo però una domanda. La persona che è stata nominata è in grado di ricoprire quell’incarico? Sembra quasi una domanda irriverente di fronte ad un nome di spicco dell’informazione locale, politica e nazionale. Eppure ce la poniamo seriamente perché, fino ad oggi, da ASM ben poco è stato comunicato. E questo è un gravissimo errore. Non ci si deve più limitare al compitino inviando uno scarno comunicato ai media.
Oggi, con i social, la Presidente sarebbe dovuta uscire in un video a spiegare quello che stava succedendo e non lo ha fatto. Questa è la cosa grave. Tacere, evitare di comparire, stare in silenzio è la peggior cosa che si possa fare. Ci troviamo di fronte a delle dimissioni di consiglieri che stanno scatenando la polemica tra i politici e cosa è stato comunicato ufficialmente? Nulla di nulla.