La Lettera al Sindaco:
All’attenzione del Sindaco, professor Moreno Agolli
e.p.c. dott.ssa Adriana Carnazzola
e.p.c. dott.ssa Alessandra Grassi
Arluno, 6 marzo 2021
Gentile Sindaco,
abbiamo appreso ancora una volta con profondo smarrimento e preoccupazione, oltre che con rabbia, la decisione di chiudere le scuole del Comune e demandare alla didattica a distanza l’insegnamento dei nostri figli, in base all’ordinanza di Regione Lombardia in vigore da venerdì 5 marzo. Pur comprendendo le difficoltà del momento causate dall’emergenza Covid-19, non possiamo rimanere inermi davanti allo scempio che si sta consumando sulla pelle dei nostri figli.
Premesso che la zona arancione scuro in Lombardia è stata istituita solo per volontà del Governatore Fontana e non del Governo, nel nostro Comune, in particolare, non ci sembra ci siano i presupposti validi per un’azione di questo tipo.
Gli Istituti scolastici di Arluno non registrano, al momento, classi in quarantena e non giustificano in alcun modo l’utilizzo, ancora una volta, della DAD.
Siamo a chiedere un Suo intervento e quello della Dirigente scolastica presso le autorità competenti perché il Comune abbia la facoltà di scegliere in merito alla chiusura o apertura delle scuole, sulla base di dati scientifici, non per una mera decisione dall’alto, senza guardare con attenzione alle problematiche del singolo territorio.
Siamo per la maggior parte genitori che lavorano (Lei come noi) e che tutte le mattine fanno i salti mortali per garantire il trasporto a scuola dei propri figli in massima sicurezza, con mezzi propri e adottando tutte le procedure del caso.
Siamo consci e consapevoli dei rischi del contagio ma ci siamo impegnati e continueremo a farlo, insieme ai nostri bambini, al corpo docente e non docente, per evitare, per quanto nelle nostre forze, il dilagare del virus.
Ma non si può continuare a negare ai nostri figli la possibilità di imparare “in presenza”, soprattutto quando non ci sono motivazioni valide (numero di casi) per non farlo.
Fiduciosi della sua comprensione, restiamo in attesa di un suo cenno