VARESE _ Incontro a “cantiere aperto” con il restauratore Antonio Rava per scoprire i lavori di ripristino e recupero della “Fuga in Egitto”, l’opera che Renato Guttuso ha realizzato alla terza cappella del Sacro Monte di Varese nel 1983. Dopo il sopralluogo di questa mattina, venerdì 9 aprile, da parte dell’assessore regionale all’Autonomia e alla Cultura, Stefano Bruno Galli, domani sabato 10 aprile alle 20.45, Archeologistics, realtà varesina impegnata nella valorizzazione dei beni culturali, organizza un evento online gratuito con Antonio Rava. Il restauratore di fama internazionale che con la Società Rava è punto di riferimento nel restauro dell’arte contemporanea, spiegherà gli interventi conservativi in corso dando la possibilità di vedere nel dettaglio particolari dell’opera, del prima e dopo. Un’opportunità unica per visitare il cantiere di restauro, comprendere fino in fondo le tecniche utilizzate e per cogliere l’importanza di questo intervento di tutela e valorizzazione.
Affidati alla Società Rava, i lavori di restauro della “Fuga in Egitto” di Guttuso sono partiti lo scorso autunno e, dopo l’interruzione dovuta alle temperature invernali, sono ripresi con l’arrivo della primavera; la conclusione è prevista nelle prossime settimane. Si tratta di un intervento reso necessario a causa dei numerosi sollevamenti e distacchi della pellicola pittorica, causati dalla continua esposizione agli agenti atmosferici e al sole che durante il giorno colpisce ampiamente l’opera creata dall’artista, un protagonista della pittura neorealista italiana, nel 1983.
«Esprimo grande soddisfazione – ha dichiarato l’assessore regionale Galli – per la realizzazione di un intervento che Regione Lombardia ha sostenuto convintamente e concretamente sin dall’inizio. Il restauro della biblica “Fuga in Egitto” di Guttuso restituisce, non solo a Varese e ai lombardi, l’opera più inattesa, la più celebre e sicuramente la più recente del sito Unesco del Sacro Monte». Per l’assessore regionale, una ripartenza deve iniziare dalla cultura. «L’assessorato che ho l’onore di guidare è impegnato sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria a sostenere la ricchissima offerta culturale lombarda. E continuerà a farlo, soprattutto con l’obiettivo di incentivare gli investimenti per potenziare l’attrattività dei luoghi e degli istituti della cultura».
L’opera è di proprietà della Parrocchia del Sacro Monte di Varese, come tutto il complesso monumentale del Sacro Monte, seguiti dall’arciprete don Sergio Ghisoni. Il restauro, diretto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio, Varese guidata dall’architetto Giuseppe Stolfi, è finanziato da Regione Lombardia e da Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte, presieduta da monsignor Giuseppe Vegezzi. La supervisione scientifica é affidata dalla Soprintendenza alla restauratrice Sonia Segimiro e a Mari Mapelli del segretariato regionale del MiC.
Il progetto di valorizzazione complessivo prevede altri incontri nel mese di aprile e maggio che indagheranno il rapporto tra arte contemporanea e committenza ecclesiastica al Sacro Monte di Varese (il programma sarà disponibile nei prossimi giorni). Il lavoro vedrà anche la presentazione di una guida storico-artistica dedicata all’opera e al restauro. Sarà possibile seguire tutti gli aggiornamenti riguardanti l’intervento di restauro sul sito www.sacromontedivarese.it, sulle relative pagine Facebook ed Instagram e sul profilo Facebook di Archeologistics.
L’incontro di sabato 10 aprile è gratuito con inizio alle 20.45 e si svolge sulla piattaforma Zoom. Per partecipare è necessaria la prenotazione al link https://forms.gle/UHSLFtouz78oDPhr7
Per informazioni: 366.4774873, info@sacromontedivarese.it.