La passione del running in montagna è arrivata nel 2010, ma forse Gian Pietro Marinoni originario della bergamasca, ce l’aveva nel sangue fin dalla nascita. Perché è dotato per la corsa e non lo rallentano nemmeno le birre e qualche sigaretta. Vive a Malvaglio e, come campo di allenamento, utilizza i sentieri e le salite tra Nosate e Turbigo.
“Ieri ho fatto 18 chilometri in due ore con oltre 500 metri di dislivello – racconta – Poco tempo fa ho fatto 20 chilometro con 1.051 metri di dislivello”. Garmin non mente ed è proprio così. Da Nosate andando verso nord e ritorno, con tutti i saliscendi che si incontrano. A Pietro piacciono le corse in montagna. Ha fatto quella del lago Maggiore, ma gli piacciono anche le ultramaratone. Dalla 100 chilometri del Passatore che corse nel 2013 alla Asolo Monte Grappa, sempre di centro chilometri. “Una corsa bellissima – ha commentato – Arrivi sui sacrari, luoghi fantastici”.
Per Gianpietro le corse normali sono quasi una noia. “Qualche anno fa partecipai alla mezza maratona di Trecate – ricorda – partimmo imbottigliati per i primi chilometri e più avanti, mi si slegò la stringa. Ma riuscii a chiudere in un’ora 28 minuti e tre secondi, un tempo che non mi sarei mai aspettato”. Ma la mezza di Trecate è completamente pianeggiante, mentre a Gianpietro piacciono salite e discese e panorami mozzafiato.
La pandemia ha limitato l’attività. Nel 2020 si piazzò quinto assoluto alla 6 ore con l’Abbraccio.
Corre per gli Amici dello sport Podistica Castanese, e pensa al futuro. Domenica parteciperà ad una sei ore a Milano per mettere qualche chilometro nelle gambe. E poi si vedrà…