La Prefettura di Milano ha accolto la richiesta dell’associazione Abu Bakar di Magenta per lo svolgimento della festa di fine Ramadan.
“La preghiera può avere luogo, in forma statica, in uno spazio concesso dall’Amministrazione comunale, con il rigoroso rispetto della normativa anti covid. Non sono, invece, consentiti scambi di auguri o elementi caratterizzanti una festa in senso stretto”, questo scrive la Prefettura. L’Amministrazione, in una nota inviata al presidente dell’associazione Ayub Akhter e all’associazione, segue le direttive della Prefettura chiedendo di comunicare la data esatta dell’evento, che ad oggi non sappiamo se sarà il 12 o il 13 di maggio.
“Ringraziamo la Prefettura di Milano per la risposta che viene incontro alle richieste dei fedeli di religione musulmana che vivono a Magenta e dintorni – commenta il portavoce dell’assocciazione e segretario de La Nuova Italia Munib Ashfaq – desideriamo precisare che tutto si svolgerà nel massimo rispetto delle regole che impongono tantissima prudenza in questo delicato periodo. Il termine festa, forse, è stato usato impropriamente. Vorremmo precisare che non sarà una festa con il contatto tra le persone come il termine potrebbe far pensare. Nulla di tutto questo dovrà succedere. Sarà un momento di raccoglimento e di ringraziamento per il mese di digiuno appena terminato”.
Sui social molti hanno polemizzato sui troppi rischi che potrebbero derivare da eventuali festeggiamenti religiosi. Preoccupazioni legittime alle quali però replichiamo assicurando che la comunità islamica, in maniera responsabile e seguendo le indicazioni della Prefettura, adotterà ogni precauzione in materia di sicurezza. Ci saranno 15 minuti di preghiera e ogni fedele sarà rigorosamente sul proprio tappetino distanziato come prevedono le regole.
Ad oggi non sappiamo ancor ala data precisa perché il calendario islamico si basa sui cicli lunari e soltanto all’ultimo sapremo quando verrà fissata la fine del digiuno.
Quanto alle polemiche sui social che indicano La Nuova Italia un movimento che porta avanti solo battaglie religiose replichiamo sostenendo che chiedere che una comunità possa celebrare una propria ricorrenza è segno di grande civiltà e rispetto dei diritti garantiti dalla Costituzione.
Ad oggi La Nuova Italia si è battuta e continuerà a battersi per l’uguaglianza dei cittadini, per i più deboli (il caso del ragazzo che rischia il posto perché la lentezza dell’apparato burocratico del comune di Magenta gli nega un certificato in tempo utile), per la sicurezza dei cittadini.