TURBIGO – Lo spirito inquieto, la ‘velocità’ nel pensiero e nell’azione militare, ‘qualità’ che il prof. Luigi Mascilli Migliorini dell’università di Napoli ha sottolineato chiudendo il primo degli incontri Webnar (una sorta di seminario via internet con alcune centinaia di ascoltatori) sul mito di Napoleone che ha attraversato due secoli e che lo ha visto ‘passeggiare’ a Turbigo il 31 maggio 1800 prima di partire, il giorno dopo, per Milano su una carrozza guidata da un turbighese: “La Milano ottocentesca deve molto a Napoleone e il Risorgimento ha le sue radici in quella che fu la Repubblica Cisalpina”, ha detto il professore, forse il più grande studioso del grande Corso.
L’incontro è stato condotto da Fabio Bertini dell’università di Firenze che ha introdotto Aldo Ghetti, curatore del museo del Risorgimento di Faenza, il quale ha esordito parlando in primis del generale di divisione vittorioso nella campagna del 1797, per proseguire poi con quella del maggio-giugno 1800 dove Napoleone, già Primo Console, corse più volte il rischio di essere ucciso (anche a Turbigo). Quindici giorni dopo la battaglia turbighese in cui il paese fu messo ‘a ferro e a fuoco’, a Marengo, un suo generale – morto sul campo – riuscì all’ultimo minuto a cambiare le sorti della battaglia, ma i cui onori furono raccolti da Napoleone. Un uomo fortunato, anche, che però non sapeva stare con le mani in mano. Neanche a Sant’Elena!
Daniele Solivardi, presidente dell’Associazione risorgimentale turbighese, ha illustrato per filo e per segno la battaglia del 31 maggio 1800 (tramandata dal parroco Bossi nel suo Liber) che si svolse nel nostro territorio, indicando l’importanza del ‘Cavaoss’, l’isoletta che divide il corso principale del fiume da quello secondario del Ticino. I francesi riuscirono a traghettare fortunosamente una mitraglia (nella cui postazione sono stati rinvenuti con il metaldetector una grande quantità di bossoli) che ben piazzata permise di fermare il cannoneggiamenti austriaci provenienti dall’area del Molino del Pericolo che impedivano la realizzazione del ponte di barche sul Ticino e quindi l’attraversamento delle truppe.
Il prossimo incontro sempre Webnar è il programma per il 7 giugno, alle 18.30, sul combattimento di Turbigo del 3 giugno 1859 che aprì la strada alla ‘Battaglia di Magenta’ e alla vittoria nella seconda guerra d’indipendenza, dopo la quale la Lombardia fu unita al Piemonte.
FOTO Daniele Solivardi e, sullo schermo, i partecipanti al seminario