TURBIGO. Del passaggio sul fiume al passo di Turbigo-Galliate, prima attraverso dei ‘porti’, poi dei ponti, se ne parla sin dal V secolo d.C. quando assicurava il proseguimento della Comum-Novaria. La parte inferiore della famosa ‘Pila’, posta il località ‘Villaria’, recentemente disboscata, è attribuita da alcuni studiosi al tempo della Roma imperiale.
Un altro step importante nella storia dell’attraversamento del fiume, si ebbe in epoca medievale al tempo della Signoria turbighese dei Torriani, quando l’antica ‘Pila’ fu attrezzata per congiungere le due sponde del fiume con una lunga corda di canapa (è ancora visibile in foro di attraversamento della fune) alla quale si ancoravano le barche per permettere l’attraversamento.
‘Il Ponte Torriano sul Ticino’ del XIII secolo è documentato da una pubblicazione del 2005 che raccoglie gli atti dei convegni tenutisi a Robecchetto. Di questo ponte – poco a valle dell’attuale – è stato rintracciata una parte del palificato che, datato al Carbonio 14, ha permesso di accertarne precisamente il periodo in cui i pali furono conficcati nell’alveo del fiume.
Il cambio di passo si ebbe nella seconda metà Ottocento quando l’ingegner Luigi Tatti progettò il ponte ferroviario al servizio della linea Novara-Seregno che fu inaugurato nel 1887. Anche in questo caso una pubblicazione edita in occasione del centenario ne documenta la storia.
Infine, le incursioni aeree della seconda guerra mondiale portarono – il 2 agosto 1944 – all’abbattimento del ponte (alcuni pezzi sono conservati nel parco del palazzo de Cristoforis) che fu ricostruito nei primi anni Cinquanta del secolo scorso. Da allora il ponte non fu più attenzionato se non per la riduzione della velocità dei convogli delle ferrovie Nord. Attualmente è in corso un grande intervento di manutenzione straordinaria che interesserà buona parte dell’estate obbligando i ‘viandanti’ a muoversi a piedi o in bicicletta, oppure indirizzarsi con l’auto a Oleggio o Boffalora per raggiungere la sponda destra del fiume.
FOTO I lavori in corso e la passarella