Il reverendo Sabir Gul è il parroco della Chiesa Ortodossa di Gujranwala, la settima città del Pakistan con il suo milione e mezzo di abitanti. Ha ospitato, per una visita, Francesco Maria Bienati e Munib Ashfaq.
In Italia c’è chi è pronto a giurare che un cristiano non possa nemmeno circolare per il Pakistan senza correre il rischio di essere ammazzato.
È veramente così? Le voci, per inciso, provengono da persone che ben raramente si allontanano dalla propria abitazione e mai nella vita visiteranno un luogo come il Pakistan.
Quindi dovrebbero avere ben poco credito, ma la realtà è diversa e la stragrande maggioranza degli italiani è convinta che in questi paesi non esista la tolleranza o la reciprocità. Il reverendo Sabin Gul fino a 19 anni fa si trovava in un altro villaggio (fa il prete da 27 anni) e da 9 è fisso nella chiesa ortodossa di Gujranwala. “Celebriamo le funzioni dal venerdì alla domenica – racconta – Soprattutto la domenica arrivano migliaia di persone a pregare, anche dai villaggi attorno. Le funzioni e le preghiere vengono trasmesse anche sulla nostra pagina facebook e le pubblichiamo anche
su youtube”. La comunità ortodossa ha fatto molti sacrifici per costruire quella chiesa. I lavori stanno continuando per realizzare anche il parcheggio dopo il crollo del muro con le forti piogge. Già il fatto che le preghiere vengano postate sui
social e messe su youtube è una cosa che molti italiani sicuramente ignoravano. Eppure non c’è nulla di più veritiero della testimonianza diretta di qualcuno che in Pakistan ci vive e lavora. Il reverendo non dice certo che in Pakistan non sia mai accaduto nulla. Dice che non è mai successo niente in quella chiesa. “Vi dico solo che l’imam della Moschea vicina è uno dei miei migliori amici”, aggiunge. – Per il Natale usavamo l’illuminazione e, da qualche anno, anche la Moschea la sta usando illuminandosi ed è molto bella da vedere”. Fatti spiacevoli sono accaduti anche nella chiesa del reverendo Gul. Il manifesto
che la comunità ortodossa sistema in città con l’avvicinarsi del Natale è stato preso a sassate in alcune occasioni. Anche a Pasqua è successo. Ma racconta che sono molti e molti di più i musulmani felici della presenza dei cristiani ortodossi ed è la cosa che conta di più. In Pakistan la maggioranza dei cristiani è composta dagli Ortodossi, ma esiste anche la chiesa cattolica. Cosa bisogna fare per arrivare ad una convivenza pacifica? “Dobbiamo essere tolleranti da entrambe le parti – conclude – Cristiani e Musulmani. Anche tra Sciiti e Sunniti a volte ossitono screzi, l’odio esiste anche tra gli stessi musulmani. Qui a Gujranwala siamo un esempio.
Il Comune ha dato vita ad una commissione interreligiosa che interviene quando si verificano episodi spiacevoli.
Si parla e si cercano soluzioni. Io penso che la colpa sia delle persone senza educazione che non sono in grado di far capire che Dio ama tutti quanti. Dobbiamo partire da questo concetto e allora supereremo tutti i problemi”.
la nostra video intervista: