Raccontiamo come è andata, Munib ha un amico che conosce qualcuno all’interno della moschea, lo chiama, ci dà appuntamento quindi ci rechiamo sul posto. L’incontro è alla porta Roshamai Gate, nella via dello Street Food, Shahi Mohallah.
Sono un attimino confuso, non capisco subito dove mi trovo, poi Munib mi spiega: “abbiamo un permesso speciale e una guida speciale per visitare la Moschea“.
Un uomo, ben vestito, con abiti pakistani ci viene incontro, si tratta di una guida molto particolare, Aurangzeb, accompagna lui i capi di stato che visitano la Moschea, ci sentiamo onorati!
Per prima cosa, in misura eccezionale, ci fa visitare la tomba del poeta Dottor Sir Allamah Muhammad Iqbal e abbiamo ancora una volta l’onore speciale di poter scattare foto all”esterno e all’interno della tomba. Iqbal è considerato il “padre spirituale del Pakistan“. La sua tomba è sorvegliata costantemente dall’esercito.
Qui una Poesia di Iqbal:
Chi aspetterebbe per me, con ansia, al mio posto nativo?
Chi visualizzarebbe irrequietezza, se la mia lettera non riuscisse ad arrivare?
Visiterò la tua tomba con questa denuncia:
Chi ora penserà a me nella preghiera della mezzanotte?
Per tutta la tua vita, il tuo amore mi ha servito con devozione.
Quando sono diventato in grado di servirti, tu sei partita
Ritorniamo al racconto, ho visitato il luogo più caro ai Pakistani e ora ci dirigiamo verso la Moschea. La Moschea Imperiale (in urdu بادشاہی مسجد, Masjid Baadshahi) a Lahore, fu appunto commissionata dal sesto imperatore Moghul Aurangzeb nel 1671 e completata nel 1673, è la seconda moschea per ordine di grandezza in Pakistan e in tutta l’Asia meridionale e quinta per grandezza al mondo. Sintetizza in sé tutta la bellezza, la passione e la gloria dell’era dell’Impero Moghul, costituisce la maggiore attrazione turistica di Lahore. Si trova nel parco Iqbal, a Lahore, Pakistan.
E’ ora un sito annoverato fra i Patrimoni mondiali dell’Unesco.
Quindi “tanta roba” stando li ci si sente piccoli. Ma siamo subito distratti dalla nostra guida. Aurangzeb, ci offre una bottiglia d’acqua, chiama un fotografo per le foto di rito, e visto lo stato del pavimento all’ingresso (scaldato dal sole), sembra una fornace, ci offrono calzature “speciali” per poter passeggiare nell’enorme piazzale, un piccolo privilegio.
Stando li ci si sente piccoli. Ma siamo subito distratti dalla nostra guida: Aurangzeb dopo averci offerto una bottiglia d’acqua, chiama un fotografo per le foto di rito e partiamo con la visita.
La mosche è circondata dai tempi Sikh e Indu e a pochi metri c’è una chiesa Cristiano Ordotossa. Aurangzeb ci fa volutamente una provocazione “in quale altra parte del mondo religioni diversi convino in pochi metri, una accanto all’altra“. Riflettiamo e notiamo che i 4 luoghi di culto sono vicinissimi tra loro e convivono in piena armonia.
Nota di colore Aurangzeb ha fatto da guida recentemente i Principi Inglesi Willian e Kate durante la loro visita alla Moschea è il primo a destra.
Altra inaspettata sorpresa il direttore del sito Baba Gondal saputo della nostra presenza, ci ha invitato nel suo ufficio per un the..
Da wikipedia:
STORIA
La costruzione della Moschea Imperiale è stata ordinata nel maggio del 1671 dal sesto imperatore Moghul, Aurangzeb, che assunse il titolo di alamgir (significante “conquistatore del mondo”). La costruzione dell’edificio richiese circa due anni, e venne così completato nell’aprile del 1673.
Moschea convertita in stalla durante la dominazione Sikh
Il 7 giugno 1799 l’armata Sikh di Sukerchakia, guidata dal Maharaja Ranjit Singh, prese il controllo di Lahore. Dopo la cattura della città, la moschea venne gravemente danneggiata per via del dissacramento e dell’uso del cortile esterno come stalla per i cavalli dell’esercito. Anche le 80 hujras, piccole sale studio che circondano il cortile della moschea, vennero danneggiate dall’uso che ne venne fatto come baracche per i soldati dell’esercito e magazzini per le provviste. Il maharaja Ranjit Singh usò i giardini Hazuri Bagh, poco distanti dalla moschea, come sua corte reale per le udienze ufficiali.
Nel 1841, durante la guerra civile che contrappose i Sikh, il figlio di Ranjit Singh, l’ora Maharaja Sher Singh, usò i grandi minareti della moschea per collocarvi le zamburahs, o armi leggere, che vennero usate per bombardare le truppe del Sikh Maharani Chand Kaur che avevano trovato rifugio nel forte Lahore, ora assediato. Il forte stesso venne gravemente danneggiato dai bombardamenti. In uno di questi il Diwan-e-Aam (sala delle Udienze pubbliche) venne distrutto. Successivamente ricostruito dagli inglesi durante il loro dominio coloniale, non riguadagnò mai il suo antico splendore. Durante questo periodo Henri De la Rouche, un ufficiale di cavalleria francese impiegato nell’esercito del Maharaja Sher Singh, utilizzò le gallerie che collegano la moschea Badshahi al forte Lahore come temporaneo magazzino per la polvere da sparo.
Moschea usata come presidio durante la dominazione britannica (1858-1947)
Quando i britannici presero il controllo di Lahore nel 1846, continuarono l’uso iniziato dai Sikh di utilizzare la moschea come presidio militare. I britannici demolirono le 80 hujras, già utilizzate dai Sikh come baracche e magazzini, per prevenire il loro utilizzo in attività anti-britanniche. Le ricostruirono, trasformandole però in arcate aperte o dalans, e così sono ancora oggi.
La moschea ritorna ai musulmani
Dato il crescente risentimento musulmano per l’uso della moschea come presidio militare (che continuava dall’epoca della dominazione Sikh) i britannici istituirono, nel 1852, una Badshahi Mosque Authority che supervisionasse il ritorno della moschea a luogo di culto. Dal 1852 in poi frammentarie operazione di ristrutturazione vennero portate avanti, ma le riparazioni più estese vennero avviate solo a partire dal 1939, quando il premier Punjab sir Sikandar Hayat Khan si prese il compito di cercare fondi a questo proposito. L’architetto Nawab Zen Yar Jang Bahadur supervisionò i lavori, il cui costo raggiunse la cifra di 4,8 milioni di rupie.
La moschea nel Pakistan (1947-oggi)
Disposizione della moschea
In occasione del secondo Summit Islamico tenuto a Lahore il 22 febbraio del 1974, trentanove capi di Stato musulmani compirono la preghiera del venerdì all’interno della moschea. Fra loro, Zulfiqar Ali Bhutto (Pakistan), re Faisal (Arabia Saudita), Muammar Gaddafi (Libia), Yasser Arafat, Sabah III Al-Salim Al-Sabah (Kuwait). Le preghiere vennero guidate dal Mawlānā Abdul Qadir Azad, l’allora khaṭīb della moschea.
Nel 2000 gli intarsi di marmo nella sala da preghiera principale vennero restaurati. Nel 2008 cominciarono i lavori per la sostituzione delle piastrelle in sabbia rossa nel grande cortile esterno della moschea, e la nuova sabbia rossa venne importata direttamente dal sito originario, localizzato nelle vicinanze di Jaipur, nel Rajasthan, in India.
Oggi la Moschea è quasi completamente tornata al suo splendore originario