CASTANO P. – – Il Villoresi è un canale irriguo che attraversa l’alta pianura lombarda a nord di Milano per 86 km. Nasce dalla diga di Panperduto (Somma Lombardo, VA) sul Ticino e prosegue sino all’Adda (Cassano, fraz. Groppello, MI). Qui un manufatto idraulico a gradoni e sottopassi, il cosiddetto ‘Salto del Gatto’, consente l’ingresso delle acque del Villoresi, secondo necessità, nell’Adda o nel Naviglio Martesana.
Il canale fu progettato dall’ingegnere monzese Eugenio Villoresi e costruito solo successivamente alla sua morte. Nonostante l’irrigazione fosse lo scopo principale del Canale Villoresi, la realizzazione di alcune conche di navigazione lo ha reso in parte navigabile dai barconi per il trasporto della sabbia. Nel tempo le sue acque sono diventate anche fonte di energia pulita e, dal 2015, alimentano la Via d’Acqua Nord e il sistema di canali che attraversa l’area Expo (oggi Mind) in fase di riconversione urbanistica.
La fitta rete di canali che si ramifica dal tracciato principale del Villoresi distribuisce acqua in modo capillare a tutta l’area compresa tra il Ticino e l’Adda; essa è formata da 22 canali derivatori, per una lunghezza di 120 km, e da 270 canali diramatori per oltre 800 km. Vi sono poi i canali colatori – oltre 30 km complessivi – che ricevono acqua non assorbita dai terreni durante l’irrigazione e/o raccolgono le acque meteoriche. Questo vasto e ramificato reticolo costituisce una importante risorsa che permette anche la conservazione di un ecosistema ricco di biodiversità.
Il Villoresi è dunque un importante vettore idrico, sempre più multifunzionale, che va preservato evitando ogni spreco d’acqua. Ecco perché le manutenzioni sono fondamentali e devono essere eseguite costantemente. Spesso gli interventi sono inattuabili se non in regime di asciutta, parziale o anche totale nel caso le lavorazioni siano impraticabili anche con un minimo quantitativo di acqua in alveo.
Attualmente sono in corso sul Villoresi significativi interventi di impermeabilizzazione afferenti ad un progetto triennale (reso possibile da un finanziamento di oltre 20 milioni di euro assegnato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti assieme con il Dicastero delle Politiche Agricole), suddiviso in quattro lotti per complessivi 12 km di canale, relativo al tratto tra i Comuni di Somma Lombardo e Vizzola Ticino (VA) e a quelli nei Comuni di Arconate, Busto Garolfo e Arconate (MI).
Una buona manutenzione del canale permette oltretutto un suo utilizzo fruitivo in sicurezza anche in considerazione del fatto che il Villoresi è ormai diventato il corridoio verde che, attraversando ampie aree urbanizzate, costituisce uno spazio ricreativo sui cui si è sviluppata in modo significativo la mobilità dolce, in particolare ciclopedonale.
Alla luce di una crescita esponenziale del loro uso, sempre più problematica sta diventando la gestione dei passaggi su queste strade. L’incisiva azione di riqualificazione di molti tratti effettuata da ETVilloresi negli ultimi anni ha sensibilmente migliorato, sia in termini di sicurezza che fruitivi, lo stato di condizione di gran parte delle alzaie. Questo ha però portato a volte ad un eccessivo affollamento delle stesse e ad un loro uso non pienamente corretto, scarsamente improntato al rispetto di tutti gli utilizzatori.
“Per le loro caratteristiche (come sono configurate, dimensioni, necessità di utilizzo) le alzaie non sono qualificabili come ‘piste ciclabili’ a tutti gli effetti” tiene a ribadire l’ex ciclista professionista Andrea Noè, maglia rosa al Giro d’Italia. “E’ necessaria massima attenzione nel percorrerle, considerato il grande afflusso di utilizzatori che caratterizza questo tipo di passaggi, estremamente piacevoli al transito per chi desidera praticare attività sportiva all’aperto, nel rispetto però delle regole – e, anche per i ciclisti, dei limiti di velocità previsti – e delle esigenze di tutti quelli, numerosi, in cui si imbatte. Auspico che vi possa essere un sempre maggiore sviluppo delle ciclovie e della mobilità lenta in generale, vera e propria modalità di riscoperta, in chiave turistica, dei nostri territori” conclude Noè.
Il rilancio della navigazione rappresenta un ulteriore tassello che sta contribuendo al rafforzamento del ruolo del Consorzio – che rappresenta oltretutto l’Ente preposto alla gestione del demanio e a vigilanza della navigazione sul sistema dei Navigli Lombardi (L.r. 38/2015) – quale promotore di una cultura dell’acqua a 360 gradi. Il Canale Villoresi, al pari dei Navigli, è sempre più percepito come vera e propria via votata allo sviluppo della mobilità dolce. In crescita è il numero degli amanti degli sport a filo d’acqua che scelgono il Villoresi per gli allenamenti in kayak e canoa a seguito anche degli interventi migliorativi attuati dall’Ente in previsione di Expo Milano 2015.
Secondo Sergio Passetti, Presidente della Canottieri San Cristoforo “Il Canale Villoresi e i Navigli compongono un anello di bellezza che circonda tutta Milano. L’elemento acqua esercita, da sempre, un grande fascino e una grande attrazione per l’uomo ma i “fiumi artificiali” presentano delle insidie che richiedono che la navigazione sia riservata a chi è in grado di garantire sicurezza. Vedere questi paesaggi da un kayak, mentre si scivola sulle placide correnti del Villoresi, è una sensazione che permette di riconnettersi con gli elementi naturali vivendo un’esperienza che dona serenità e benessere. Speriamo che le persone che si avvicinano a queste acque imparino a rispettarle assimilandone anche la storia così’ fortemente intrecciata con lo sviluppo economico e sociale del territorio”.
“L’evento organizzato dal Consorzio ETVilloresi è in linea con lo sviluppo dell’uso multifunzionale del canale e intende promuovere anche la navigazione che, rispetto alla ciclabilità, è ancora poco valorizzata. La rete idraulica consortile ha assunto nuove funzioni oltre a quella irrigua e di questo il Consorzio è ben consapevole: con le sue squadre operative è impegnato tutti i giorni nella manutenzione delle alzaie e dei canali per contemperare al meglio le esigenze di tutti i fruitori, siano essi utenti agricoli o cittadini in cerca di svago o che praticano attività sportiva” osserva invece il Direttore Generale di ETVilloresi Valeria Chinaglia.
Si auspica che una condivisione, tra più soggetti, delle potenzialità e delle problematicità derivanti dalla crescita dei risvolti fruitivi strettamente connessi alle vie d’acqua possa dar vita a nuove sinergie in grado di generare valore, moltiplicando le occasioni di sviluppo e promozione territoriale all’insegna anche di quel “turismo di prossimità” che l’emergenza sanitaria in corso ha di fatto accresciuto.
Il Sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello commenta: “Iniziative come quella promossa dal Consorzio contribuiscono a restituire la bellezza del Canale Villoresi, che va preservata e valorizzata. L’amministrazione di Castano Primo è in questo senso ben disponibile a nuove forme di collaborazione con il Consorzio Est Ticino Villoresi al fine di rendere sempre più fruibile questo storico canale, vero e proprio patrimonio del nostro territorio”.
“Alla luce dello sviluppo degli usi complementari dei canali diventa determinante rinnovare le modalità di gestione in modo forme di collaborazione con gli Enti locali, le associazioni attive sul territorio e gli altri attori portatori di interesse; vanno inoltre individuate nuove fonti di copertura dei costi connessi alle nuove funzionalità che, come è evidente, non possono essere a carico esclusivo del mondo agricolo” conclude il Presidente di ETVilloresi Alessandro Folli.