“Le dichiarazioni del Presidente AIOP Cittadini lasciano sconforto tra i sanitari che lavorano nelle strutture private ed, in particolare, tra i medici che attendono ancora il rinnovo del proprio contratto di lavoro da oltre 15 anni – osserva il Presidente della Federazione CIMO-FESMED, dott. Guido Quici – E’ davvero difficile immaginare di voler valorizzazione il contributo straordinario dei sanitari andando a ricavare risorse solo per chi lavora nei pronto soccorso e dimenticare la gran parte dei medici che negli ospedali e nelle strutture private hanno sostenuto l’impatto della pandemia alla pari di tutti i colleghi del pubblico e della convenzionata. Il COVID non ha mai fatto distinzione tra chi lavora nel pubblico e nel privato ma l’unica vera differenza sta nel mancato riconoscimento del professionista rispetto alle mutate condizioni cliniche e psichiche, di vero stress dei lavoratori. Ecco, al di là delle dichiarazioni, continua a mancare quella sensibilità che porta alla determinatezza di azioni finalizzate a riconoscere i diritti di chi lavora tutti i giorni nelle strutture private”.
“Lo sconcerto per tale provocazione si somma alla fortissima delusione di un comparto, quello dei professionisti della sanità privata, che continua ad essere denigrato da uscite cotanto irrispettose del ruolo svolto – sottolinea la dott.ssa Carmela De Rango, Segretario Nazionale della CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata) – Aiop, per voce del suo vertice, infligge l’ennesimo schiaffo a chi ha combattuto il Covid. Non siamo più disposti ad incassare queste mancanze che si sono moltiplicate proprio in occasione delle numerose runioni sul rinnovo contrattuale. Non vorrei che dietro questi atteggiamenti, vi sia la volontà di spargere nebbia su uno scenario che, invece, è abbastanza chiaro e incontrovertibile: la presidente Aiop Cittadini si preoccupa per i medici nel chiedere al Ministro Speranza di riconoscere anche per il privato l’indennita’ accessoria di 90 milioni di euro dimenticando che la stessa Aiop si rifiuta a tutt’oggi di sottoscrivere il nuovo contratto fermo da oltre 15 anni”.
E aggiunge: “L’unico commento plausibile per tale irriguardoso atteggiamento si ritrova nello stato d’animo di quei medici che lavorano nella sanità privata profit, affiliata Aiop, al momento esausti e demotivati. Dopo aver contribuito ad arginare l’impatto della pandemia con lo stesso impegno dei colleghi che lavorano nella sanità pubblica, si vedono abbandonati da tutti, dai datori di lavoro ma anche dalle istituzioni. Credo che sia indispensabile allocare delle risorse anche per tutti i medici che quotidianamente lavorano nella sanità privata accreditata SSN. Permane un gap di circa il 50% tra retribuzione medica del SSN pubblico e della sanità privata profit oltre all’annoso problema dei titoli di carriera non riconosciuti per i medici del privato. Mi aspetto un intervento del ministro della salute Roberto Speranza per risolvere questa vergognosa vicenda” conclude De Rango.
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