Una corsa in auto all’ospedale Humanitas di Rozzano con il marito sofferente.
Scortata da una volante della Polizia Stradale. Per Susy Bailetti i due agenti che l’hanno aiutata, in un momento di grande difficoltà e paura, sono angeli custodi che le hanno permesso di salvare il marito. Susy Bailetti vive con il marito Giuseppe Salmoiraghi ad Inveruno.
L’uomo lo scorso 8 novembre era stato dimesso dalla clinica Humanitas dopo un ricovero cominciato il 14 giugno e continuato il 24 agosto. Dalla fine di agosto è rimasto ininterrottamente in ospedale fino a pochi giorni fa.
Un bruttissimo periodo per l’intera famiglia con lunghe degenze in ospedale, fatto di ricoveri continui e dimissioni. Si sperava che il calvario fosse finito, ma purtroppo non è passato molto tempo dal suo ritorno a casa che le sue condizioni sono nuovamente peggiorate.
L’altra mattina Giuseppe accusa un malessere e necessita di essere ricoverato di nuovo. «Mi sono attivata e ho chiamato il numero unico per le emergenze del 112 – racconta Susy Bailetti – purtroppo in quel momento, nella nostra zona, tutte le ambulanze erano impegnate in servizi. Ne sarebbe arrivata una al più presto, ma io però non volevo aspettare. Avevo paura che la situazione precipitasse in maniera irreparabile. E così ho caricato mio marito in auto e sono partita alla volta dell’ospedale».
La donna percorre pochi chilometri fino ad imboccare l’autostrada con l’ansia e il cuore che batte a mille. Si ferma, forse impaurita, sulla corsia di emergenza e viene notata da una pattuglia della Polizia Stradale della caserma di Milano di via Jacopino da Tradate, che stava svolgendo un normale servizio di controllo viabilistico.
«I due agenti hanno capito subito che ero in difficoltà – continua – ho spiegato loro che stavo portando mio marito in ospedale e loro mi hanno tranquillizzata spiegandomi che mi avrebbero aiutata».
Gli agenti hanno scortato la donna e il marito fino all’ospedale in completa sicurezza. Loro davanti con la volante della Polizia a fare strada e lei dietro. «Fortunatamente tutto è andato bene – conclude – I medici mi hanno spiegato che mio marito aveva in corso un’emorragia interna ed era in condizioni critiche. Fossimo arrivati tardi non so cosa sarebbe accaduto, ma ce l’abbiamo fatta ed è stato salvato per un pelo. Adesso, ovviamente, è ancora ricoverato. Il mio ringraziamento va a Jairo Montebello e Nicola Ferrara. Sono loro due agenti che ci hanno soccorsi, per me sono i due angeli che ci hanno scortati fino in ospedale».