Milano – “Votiamo Sì a una legge che non riforma il modello sanitario, lo innova. Un modello che è riferimento non solo in Italia: nel 2019, il valore della mobilità attiva, rappresentato dalle persone residenti fuori regione curate nei nostri ospedali, è pari a 1 miliardo e 58 milioni di euro. Senza dimenticare il contributo dato alla ricerca mondiale per contrastare il Covid e l’efficienza con cui è stato realizzato il piano vaccinale”.
È quanto dichiarato dal consigliere regionale di Noi con l’Italia, Luca Del Gobbo, durante la sua dichiarazione di voto al termine della “maratona” consiliare sulla modifica della legge regionale del sistema sanitario.
“Il modello non cambia – precisa Del Gobbo –, corre sempre lungo l’asse della sinergia pubblico-privato accreditato, premiando la libertà di scelta del cittadino. Le modifiche introdotte potenziano l’innovazione tecnologica, elevano gli standard di qualità, puntano sulla chirurgia robotica e sulla digitalizzazione. Oltre, naturalmente, al rafforzamento della medicina territoriale con l’introduzione delle Case della comunità, delle Centrali Operative Territoriali e degli Ospedali di comunità. Le prime costituiranno il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie e il punto di riferimento per i malati cronici. Le Centrali Operative Territoriali (una per ogni distretto) avranno la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari avvalendosi della telemedicina e della medicina digitale. L’Ospedale di Comunità è la struttura sanitaria che si occupa di ricoveri brevi e di pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica”.
Sul percorso di costruzione delle modifiche normative, Del Gobbo non ha dubbi: “Abbiamo usato il modello sussidiario: oltre 300 audizioni e 4 convegni. Numeri che testimoniano un coinvolgimento degli stakeholders non di facciata, ma reale”. Sull’ostruzionismo dei 5 Stelle durante le sedute, il consigliere di NCI si dice rammaricato, “e molto preoccupato per alcuni richiami a indagini di PM: cosa è diventata la politica? Io credo ancora che debba avere natura liberale democratica – conclude Del Gobbo – non riducendosi al luogo dove si evoca lo spauracchio di reati e sentenze al solo scopo di gettare fango sull’avversario”.