TURBIGO. Lo ricordo ancora all’angolo tra Via Fredda e Via Volta (nella foto), seduto al tavolo davanti alla grande finestra che affacciava il sagrato della chiesa sussidiaria, sempre con in mano una sigaretta ‘Muratti’. Era sempre lì, sereno e disponibile, disposto a scambiare quattro parole con chiunque lo andasse a trovare per rinnovare le assicurazioni. Noi ci andavamo per chiedere ‘aiuto’ nella pubblicazione della rivista di storia locale turbighese ‘Contrade Nostre’ e, a tal proposito, abbiamo sempre trovato la ‘tasca’ aperta – anche perché sul biglietto da visita c’era ‘Turbigo’ – e di ciò rendiamo ancora grazie.
Un turbighese doc di quelli d’antan, con un forte senso di appartenenza al paese, che hanno lasciato un segno nella realtà del paese, se non altro nel bel negozio posto all’angolo di Via Fredda che porta ancora l’insegna dell’INA Assicurazioni con lettere ricavate dal serizzo vivo. Un vezzo di qualità di quel Signore che era, appartenente ad una storica famiglia di Cavatori, che trascorse la sua fanciullezza in alcuni locali dell’ex convento degli Agostiniani Scalzi, rimasto lì sempre davanti ai suoi occhi. Condoglianze alla famiglia