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Draghi al Colle è garanzia per i futuri premier (e per la guida Ue).
Lo dice al quotidiano online L’Argomento l’ex ministro della difesa Mario Mauro, secondo cui è lecito chiedersi nel momento in cui non ci sarà più Sergio Mattarella quale legittimazione avrà l’incarico di Draghi. “Il premier oggi rappresenta quell’asset che può permettere all’Italia di essere capofila in Europa della nuova Europa, quella post-Merkel. Sarebbe un peccato sprecare l’occasione. Sia la stessa maggioranza che lo sostiene a consegnare il suo nome alla storia di civil servant del nostro paese, come avvenuto nel caso di Ciampi”.
E aggiunge: “Cosa altro dovremmo aspettarci, dopo 25 anni, per dire che il bipolarismo è alla fine del suo percorso politico? Non perché non esista l’orientamento politico un po’ più destra o più a sinistra, ma perché viviamo in un paese costruito su un impianto costituzionale e proporzionale delle sue leggi elettorali. Non è pensabile cambiare la legge elettorale ogni due anni o correggere quello che si deve risolvere solo affrontando una discussione sulla Costituzione: in modo serio e non come fatto nella XVII legislatura quando ci siamo posti il problema avendo acquisito la portata storica del risultato del M5s che ha infranto il bipolarismo muscolare arrivando addirittura ad essere, già nel 2013, l’ipotetico vincitore.”
Redazione L’Argomento