Riceviamo e Pubblichiamo
Le passeggiate, le scalate, possono aiutare le persone affette da disturbi psichiatrici ad acquistare fiducia in sé stesse e verso il mondo esterno, gli studi e la pratica confermano sempre più l’importanza della Montagna-terapia per favorire l’incremento della salute e del benessere in generale.
Nei giorni scorsi in Asst Rhodense si è svolto un incontro formativo organizzato dalla Direzione Assistenziale delle Professioni Sanitarie e Sociali in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze per promuovere e implementare la montagna-terapia quale originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura e alla riabilitazione di persone con differenti problematiche, patologie o disabilità. L’iniziativa, di carattere teorico-pratico, si è rivolta ad un gruppo di professionisti che operano nell’ambito della Salute Mentale e Dipendenze e ha previsto una parte teorica, svolta in aula ed una parte pratica che si è realizzata mediante la partecipazione ad un’escursione montana.
L’apprendimento mediante l’esperienza diretta è una proposta che “provoca”, che porta a immedesimarsi nel bisogno dell’utente e nel suo percorso di ricerca e raggiungimento di un rinnovato benessere personale. La Montagna-terapia integra i trattamenti farmacologici, psicologici e/o educativi in atto, con le conoscenze culturali e tecniche proprie della frequentazione della montagna in sicurezza, in un lavoro di equipe pianificato e condotto in sinergia, con l’intento di favorire un progressivo miglioramento nel percorso di salute e autonomia personale. Tale approccio trova fondamenti in studi scientifici che dimostrano i benefici derivanti dalla relazione tra ambiente naturale e risultati a livello fisico e psichico. Sono infatti dimostrati gli effetti di riduzione dello stress, miglioramento dell’autostima, benefici legati alle dinamiche relazionali e al senso di appartenenza, nonché il riconoscimento dell’attività quale importante occasione di socializzazione e lotta allo stigma. Di fondamentale importanza in tutte le fasi di realizzazione del progetto, è la preziosa e costante collaborazione con la Rete “PASSAGGIO CHIAVE”, un gruppo formato da servizi del privato sociale ed istituzioni pubbliche che condividono gli alti valori umani dell’Alpinismo e la passione per la montagna, quali strumenti educativi e riabilitativi nel lavoro con persone dipendenti da sostanze stupefacenti o con patologie psichiatriche”.
Particolare della Rete è il lavoro comune tra alcuni servizi pubblici territoriali (Ser.T e Noa) e diversi enti del privato sociale (comunità terapeutiche) insieme alla presenza di Alpiteam “Scuola di alpinismo del CAI Lombardia”, unica nel suo genere.