Il testo completo della Missiva inviata:
Alla Regione Lombardia
Ai Dirigenti di Settore elencati
• Dottor Dario Fossati – Direttore Generale – Direzione Generale Ambiente e Clima
• Dottor Filippo Dadone – Direzione Generale Ambiente e Clima – Unità Organizzativa Sviluppo
Sostenibile e Tutela Risorse dell’ambiente
• Dottor Augusto Conti – Direzione Generale Ambiente e Clima – Struttura Valutazioni e Autorizzazioni
Ambientali
• Dottoressa Alessandra Norcini – Direzione Generale Ambiente e Clima – Struttura Natura e
Biodiversità
le esigenze di tutela dell’habitat e delle specie vegetali e animali presenti, in quanto l’utilizzo da parte dei militari era sporadico e non comportava manomissioni che avessero effetti negativi. Al contrario, l’uso per scopi militari comportava un regime di gestione della vegetazione che favoriva il mantenimento della brughiera. Con l’abbandono dell’uso militare, l’area rimase priva di forme di gestione che non fossero passive. Per questo motivo e, soprattutto, in considerazione del rilevante valore naturalistico dell’area, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, in seguito a studi accurati condotti da specialisti di botanica e di zoologia delle università lombarde, propose l’istituzione di un sito Natura 2000. Nel 2011 fu approvata dal Consiglio del Parco una proposta tecnica in tal senso, corredata di cartografia, di relazione dettagliata e di bozza del Formulario Standard. Tale proposta fu trasmessa alla Regione Lombardia la quale avrebbe dovuto istruire la pratica e a sua volta inviare al Ministero per l’Ambiente, il quale lo avrebbe trasmesso alla Commissione Europea per l’istituzione di un SIC ai sensi della Direttiva Habitat. Il Ministero avrebbe potuto avviare le procedure per l’istituzione di una ZPS ai sensi delle Direttiva Uccelli.
L’area della Brughiera di Malpensa, della quale SEA chiede la riduzione al fine di localizzarvi l’espansione dell’area cargo, ha un rilevante valore naturalistico. Vi si trova, in particolare, una superficie cospicua dell’habitat Lande secche europee (codice 4030-incluso nell’Allegato I della Direttiva Habitat, ossia della quale è richiesta, non genericamente suggerita o caldeggiata, da parte degli Stati membri la conservazione); nell’area vivono popolazioni importanti di specie vegetali e animali incluse negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat. Sono condizioni, queste, che impongono agli Stati membri l’istituzione di un SIC Sito d’interesse comunitario, da trasformare poi in ZSC Zona Speciale di Conservazione. Nell’area sono inoltre presenti popolazioni importanti di uccelli compresi nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (condizione che
richiede l’istituzione di una ZPS Zona di Protezione Speciale). L’obbligo di conservare i valori sopra citati è fuori discussione e diversi pronunciamenti della Corte di Giustizia Europea lo attestano. La porzione che SEA intende sostituire coll’area cargo è lungi dal trovarsi in una condizione di degrado, come impropriamente affermato nei documenti tecnici contenuti nel dossier presentato per le valutazioni ambientali. È normale che una brughiera non più oggetto di gestione attiva evolva verso formazioni boschive; di qui l’urgenza di classificare opportunamente l’area come SIC e ZPS e di adottare adeguate misure di gestione conservativa.
Il documento tecnico di SEA è molto articolato e a tratti confuso. Vi si afferma che l’habitat sottratto è oggi di scarso valore; cosa non vera e per la quale saremo in condizione, all’occorrenza, di fornire adeguate prove. La sottrazione dell’habitat di brughiera 4030 interesserà comunque diverse centinaia di migliaia di metri quadrati. Contemporaneamente, è attivo il progetto LIFE18 NAT/IT/000803 “Drylands”, finanziato dall’Unione Europea e co-finanziato da molti soggetti locali: Università degli Studi di Pavia, Fondazione CARIPLO, Università di Bologna, Parco Lombardo della Valle del Ticino, Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese, Ente di Gestione della Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, Rete degli Orti Botanici della Lombardia. Fra le principali azioni vi è la creazione di nuove superfici degli habitat-target. Per l’habitat 4030, in Lombardia, è prevista la ricostituzione di 8800 metri quadrati. A fronte della distruzione di centinaia di migliaia di metri quadrati, cioè di decine di ettari, si sta lavorando per ricostituire 0,88 ettari di brughiera. Questo conteggio non richiede ulteriori commenti, se non la considerazione che la questione suona come una beffa e uno spreco di risorse ambientali (l’habitat) e di fondi pubblici (le spese di ricostituzione di superfici di habitat minime rispetto a quelle distrutte per il progetto di SEA).
Nella giornata di domenica, 19 dicembre 2021, circa 210 persone si sono trovate nell’area della brughiera di Malpensa-Lonate Pozzolo e hanno dato vita a un bioblitz, ossia un evento pacifico nel quale, a gruppi e con la guida di scienziati esperti, si compiono osservazioni naturalistiche e si raccolgono dati su habitat e specie.
Da quelle persone e dai soggetti che hanno promosso o aderito all’iniziativa viene un invito pressante affinché non si proceda con l’espansione dell’area cargo verso la brughiera, azione possibile in altra direzione utilizzando cospicue superfici industriali abbandonate nei pressi dell’attuale area cargo; affinché l’intera area della brughiera, dei boschi e delle aree umide già identificate dal Parco Lombardo della Valle del Ticino siano trasformati in SIC e ZPS.
Agiremo secondo le nostre possibilità, in sede nazionale ed europea, anche ricorrendo alla Corte di Giustizia Europea per mancata ottemperanza agli impegni assunti da nostro Paese al momento di recepire le direttive europee sopra richiamate.
I soggetti aderenti sono i seguenti: Progetto LIFE DRYLANDS; CISO-Centro Italiano Studi Ornitologici;
Coordinamento Salviamo il Ticino, Ecoistituto Valle del Ticino; Associazione Micologica Bresadola; Associazione Tutela Anfibi Basso Verbano ODV; Associazione VIVAI PRO-NATURA; Associazione VivaViaGaggio; Circolo LaudatoSi Busto-Gallarate; Comitato SalviAMO La Brughiera; CNR-IRSA di Verbania-Istituto di Ricerca sulle Acque; CROS- Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta Varenna; EBN Italia; FAI LOMBARDIA; GOL–Gruppo Ornitologico Lombardo; GROL- Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano; GIO–Gruppo Insubrico di Ornitologia; Gruppo Naturalistico Bustese; IOLAS Associazione per lo studio e la conservazione delle farfalle APS; LEGAMBIENTE – Circolo BustoVerde APS ; Legambiente Lombardia; LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli; Progetto GuardaMI; SBI-Società Botanica Italiana; SISN-Società Italiana di Scienze naturali; SISV-Società italiana di Scienze della Vegetazione; SLI-Società Lichenologica Italiana; Società di Scienze Naturali del VCO; UNI.CO.MAL. Unione Comitati Malpensa; Unione Zoologica Italiana;
WWF Lombardia.
Distinti saluti
Prof. Silvia Assini
(Responsabile Scientifico del Progetto LIFE Drylands, Università degli Studi di Pavia)
Prof. Giuseppe Bogliani
(Presidente del CISO Centro italiano studi ornitologici)
Dott. Oreste Magni
Ecoistituto della Valle del Ticino
Avv. Roberto Vellata
Coordinamento Salviamo il Ticino