TURBIGO – Il primo luogo in cui compare è sul frontone del camino cinquecentesco esistente nei locali dei ‘Servizi Sociali’ del Comune. Il camino detto della ‘Dama della fenice’ è addirittura datato: 1560. Riporta anche una dedica a ‘Baldissar Piatti’, un membro della nobile famiglia milanese protagonista di tanta storia turbighese. L’opera pittorica ha subito non pochi interventi correttivi, il più importante dei quali è stato quello per coprire le nudità della dama che originariamente era nuda. Figura centrale dell’affresco è il ‘Bambino’ posto accanto alla Dama che richiama alla memoria il Cupido (figlio di Venere), divinità romana dell’Amore (l’Eros dei Greci), il quale ha un arco nella mano sinistra, mentre nella destra reca una faretra. Sul bordo inferiore dell’affresco sono presenti le parole, Phoenici similis vivit post …funera. Virtus: ‘Come la fenice risorgerai dalla morte e vivrai per sempre’ (per la verità, lo stiamo ricordando anche noi a confermare che tutto è eterno!), mentre la scrittura esistente sul bordo superiore 1560 – Baldissar Piatto. Sestilia sembrerebbe sposarsi con il significato arcaico dell’uccello e che quindi l’intera rappresentazione potrebbe essere ricondotta alla memoria di Baldassare Piatti “morto nel fiore della speranza”.
Lo stesso stemma araldico compare su una parete del triportico insieme a quello dei de Cristoforis e dei Piantanida realizzati al tempo della costruzione della villa.
FOTO Il camino cinquecentesco che porta sul frontone lo stemma dei Piatti; lo stesso stemma compare nella foto del triportico con altri stemmi accompagnati dall’ultimo erede dei Gray de Cristoforis