C’eravamo interessati dei ‘Bussola’ una ventina di anni fa quando la Pro-Loco era intenta a ripulire alcune tombe in fondo a destra del 1° Campo del Cimitero (foto). E’ lì che riposano i sindaci e gli estimati Bussola, ma tenere in ordine le tombe delle famiglie scomparse dovrebbe essere il compito di un custode che non c’è. Allora uomini di buona volontà cercarono di mettere in sicurezza i loculi dei Bussola dai quali fuoriuscivano le ceneri e furono sistemate le lapidi divelte e le croci spezzate. Fu allora che andammo a leggere le scritte che qui sotto riportiamo:
FRANCESCO BUSSOLA: “Qui giacciono le ceneri del zelante e caritatevole Sindaco di Turbigo, morto nel gaudio del Signore il 27 giugno 1866, d’anni 64. Di questo medico in ‘Internet culturale’ c’è una dissertazione che porta il suo nome al tempo della laurea all’Università di Pavia.
FERDINANDO BUSSOLA: “Qui giacciono le spoglie di F.B. che dopo lunga malattia spirò nelle braccia del Signore il 14 agosto 1830“
GIOVANNI BUSSOLA: “Pio, benefico, laborioso e giusto, dopo brevi giorni di malattia passò nell’eterno riposo l’8 gennaio 1880, d’anni 92. Il figlio, la nuora e l’abbatico dolentissimi, implorando da Dio l’eterna pace, posero“.
FEDELE BUSSOLA: “Animo mite e generoso, cresciuto nell’esempio degli avi, alle cristiane e domestiche virtù, all’amore della famiglia e dei poveri”.
Per quel che ne sapevamo allora, i Bussola, svolgevano delle professioni liberali a Milano e possedevano terreni e immobili a Turbigo, tra cui i fabbricati demoliti per far spazio alla piazza ‘Madonna della Luna’ e una grande villa prospiciente al Naviglio che in seguito passò ai Franceschini. Erano ‘estimati’ come i De Cristoforis e i Tatti. Costoro, coadiuvati da alcuni elementi della piccola borghesia, avrebbero costituito la classe dirigente del paese fino alla prima guerra mondiale. E in tale lungo periodo i Bussola ebbero due Sindaci: il dottor FRANCESCO BUSSOLA, eletto sindaco il 3 maggio 1863 sul cui scranno rimase fino alla sua morte avvenuta nel 1866 quando fu sostituito da Paolo Tatti e il dottor CARLO BUSSOLA, sindaco dal 1913 al 1918, quando si dimise in seguito alla vittoria dei socialisti nelle elezioni nazionali.
La fonte del loro arricchimento fu l’Osteria al Segno dell’Annunciata. Risulta da documenti dell’Archivio di Stato di Milano (Fondo notarile) che nel 1816 l’ingegner Gaspare Oriani vendette l’Osteria al Segno dell’Annunciata a Ferdinando Bussola.
Difatti, dopo la vendita del 1816 l’Osteria non fu più accorpata alle vicende del ‘Castello’ come lo era stato per i tre secoli precedenti, passando in eredità in corpo unico con la ‘Casa da Nobile’ (appunto il Castello), a partire dai Gallarati (1569) fino agli Stampa di Soncino. Dopo l’eversione feudale, agli inizi del XIX secolo le antiche proprietà nobiliari furono spezzettate e vendute separatamente ai borghesi e una parte importante finì ai Bussola, tra cui la famosa Osteria posto lungo la strada che conduceva al porto di Turbigo sul Ticino.
DESCRIZIONE DELL’OSTERIA – Nel 1857 l’Osteria è descritta al n. 358 della mappa catastale come una Casa con annesso orto (359) per complessive pertiche 1,05. Viene registrata nel 1858 nelle tavole per la stima dei fabbricati con una distribuzione di ben trentacinque luoghi di abitazione. Essa aveva un’elevata rendita annua, attribuibile probabilmente alla funzione di foresteria per i viandanti di passaggio per Turbigo.
Nell’Annotario del Catasto Lombardo-Veneto (1860) l’osteria, con i suoi numerosi luoghi, viene descritta in:
- Ricettoria e Finanza, cinque luoghi terreni, quattro superiori, stalle e fienili, una rimessa grande e una scuderia, un altro luogo terreno, un fienile posteriore ed una piccola rimessa;
- Per uso dell’Osteria ci sono sei luoghi terreni, due stanze grandi superiori alla rimessa, altri locali di competenza dell’osteria a livello superiore, fra grandi e piccoli (circa nove) e una rimessa grande con annesso magazzino.
- Alcuni luoghi risultano affittati alla Regia Finanza per lire cinquecento annue.
Dal 1816 al 1873 la proprietà passa per successione nelle mani di diversi eredi Bussola. Nel 1881 quando viene effettuato lo stralcio dei fabbricati urbani, l’Osteria è ancora in loro possesso.
FOTO In evidenza, quella che oggi chiamiamo ‘Dogana Austriaca’, per secoli ‘Osteria al Segno dell’Annunciata’ (un affresco la identificava); 1 – La Pro-Loco intenta a sistemare le tombe dei Bussola; 2 – La demolizione della ‘Casa Bussola’ per far spazio alla piazza ‘Madonna della Luna’