TURBIGO – Lo stemma civico è la carta d’identità di un territorio. Così come la maglietta del Milan i cui colori significano l’appartenenza a una certa compagine, così lo stemma comunale è la carta di identità di una comunità e ne documenta la storia. Con queste parole Giuseppe Leoni ha esordito nell’incontro avuto con le Terze elementari di Turbigo. Quattro Terze, quattro incontri con quattro maestre. Poi la definizione del profilo araldico dello stemma: “D’argento, al ponte di rosso turrito di due e merlato fondato su una campagna fluttuosa d’azzurro”. (D.C.G. 22 aprile 1939). Di seguono riportiamo alcuni punti che sono stati alla base della chiacchierata con i ragazzi:
“Approfondire le ragioni che sono alla base della configurazione dell’emblema araldico ravviva il senso di appartenenza al Comune, anche attraverso il ricordo degli avvenimenti storici che ne hanno segnato la storia millenaria.
I primi stemmi della storia sono quelli che – a partire dall’XI secolo – erano raffigurati sulle bandiere degli eserciti medievali per identificare i militi di un determinato territorio. Passati poi dalle bandiere sugli scudi gli stemmi servirono a identificare nel corso di una battaglia da che parte stavano i singoli combattenti.
L’araldica comunale nasce mille anni con la nascita dei Comuni. Sulla base delle disposizioni vigenti lo stemma comunale risulta composto da tre diversi elementi:
- Lo scudo, di forma rettangolare, su cui viene riprodotto lo stemma;
- La corona di Comune;
- L’elemento decorativo, costituito da due rami, uno di quercia con ghiande e uno di alloro con bacche annodati da un nastro.
GLI ELEMENTI UTILIZZATI DAGLI AMMINISTRATORI COMUNALI PER LA CONFIGURAZIONE DELLO STEMMA TURBIGHESE
1 – Lo stemma della famiglia Piatti, raffigurato in diversi luoghi del paese, modificato nell’emblema comunale per non confonderlo con quello della famiglia nobile estinta. Nelle foto ci sono i documenti (mappa secentesca) e i luoghi turbighesi che documentano l’antica presenza di tale famiglia;
2 – Riferimento storico fondamentale è l’antico ponte turrito in legno sul Ticino fatto costruire dai Milanesi nel 1274 e distrutto dai Novaresi. Era costituito da due torri (Turris bis = turbis), una in terra lombarda (di cui è rimasta la pila), l’altra in terra piemontese che è andata distrutta con le piene del Ticino e lo spostamento dall’alveo avvenuto in direzione di Ponente. Ci sono ancora i resti del palificato che sosteneva il ponte.
Lo stemma turbighese può essere inteso come uno ‘stemma parlante’ ossia uno stemma le cui figure si identificano con il nome del titolare dello stemma, ossia Turbigo.
PERCHE’ E’ COSI’ IMPORTANTE IL PONTE?
Questa antica presenza è alla base dello stemma turbighese che fu acquisita nello stemma Piatti, nel senso che quando tale famiglia arriva a Turbigo all’inizio del ‘400 diventa proprietaria del cosiddetto ‘Porto di Turbigo’. Il Ponte sul Ticino non c’era più, ma probabilmente erano rimaste le torri e il passaggio si faceva aggrappando le barche ad una corda in canapa tenuta in tiro dall’aggancio alle due torri esistenti sulle due sponde. Proprio perché la via di transito – Comum-Novaria – era di fondamentale importanza sin dai tempi più antichi per andare a Nord.
DIDA FOTO IN EVIDENZA. Il gonfalone rappresenta il Comune nelle manifestazioni civili, patriottiche, religiose, di tipo umanitario e solidaristico cui partecipa ufficialmente l’Amministrazione comunale, accompagnando il Sindaco o chi lo rappresenta”.