Riceviamo e pubblichiamo
Mi chiamo Maida, frequento l’ultimo anno al Liceo d’Arconate e d’Europa e il 22 aprile ho avuto l’opportunità, nonché il profondo piacere, di partecipare alle premiazioni delle Olimpiadi di Filosofia, che si sono svolte a Roma. Il percorso che mi ha condotta a vivere questa splendida esperienza è stato tanto entusiasmante quanto sorprendente: dopo aver vinto la selezione di istituto presso la mia scuola, mi sono classificata al primo posto nella selezione regionale. In questo modo, ho preso parte alla gara nazionale e ho avuto la possibilità di trascorrere una giornata indimenticabile tra filosofia, nuove conoscenze e visite culturali.
In generale, le Olimpiadi di Filosofia offrono agli studenti un’ottima occasione di confrontarsi con tematiche fondamentali, di cui però non sempre si coglie il valore che hanno nella quotidianità. Davanti all’opinione di chi crede che la filosofia sia una disciplina totalmente astratta e incompatibile con la realtà, questa competizione dimostra che essa parla di tutto e si rivolge a tutto. Almeno un pensatore si è espresso su ogni ambito e tutte le riflessioni sono preziose e sempre attuali; la traccia che ho scelto durante la selezione regionale – dall’opera L’umanità in tempi bui di Hannah Arendt – spiega ad esempio che la filosofia non permette di rimanere indifferenti nei confronti del male continuamente veicolato nei contesti storici attraverso guerre e soprusi.
Per quanto riguarda in particolare l’esperienza di Roma, posso affermare con certezza e con gioia di aver provato forti emozioni. Innanzitutto, per me è stato un sogno finalmente uscito dal cassetto e diventato realtà: nel mio piccolo, fin dal primo approccio con la filosofia ho desiderato avere successo in questa gara, mettendo alla prova non soltanto le mie conoscenze, ma soprattutto me stessa. Inoltre, ho provato la contentezza e l’orgoglio di rappresentare il mio liceo: volevo che la mia presenza alle premiazioni fosse un modo per ringraziare i miei professori, perché grazie a loro ho profondamente alimentato la mia passione e la curiosità di imparare – che sono il motore della riflessione filosofica. L’esperienza delle Olimpiadi mi ha permesso anche di confrontarmi con persone nuove, simili ma allo stesso tempo diverse da me: a Roma ho conosciuto studentesse che come me amano la filosofia, ho potuto ascoltare i loro discorsi ed esprimere la mia opinione. Anche questo scambio ricco non è scontato: a causa della pandemia i giovani sono stati costretti a rinunciare alla bellezza di stare insieme e l’evento del 22 aprile è stato molto significativo come passo verso la normalità. Infine, l’esperienza a Roma mi ha insegnato che la filosofia è molto di più rispetto a vincere o perdere: non sono stata premiata tra i primi tre classificati, ma nonostante ciò mi sono sentita sinceramente lieta ed appagata. È giusto, in questi casi, dare il massimo delle proprie capacità e poi sorridere tranquillamente se il lavoro di qualcun altro è stato migliore. Nonostante un buon risultato sia una legittima soddisfazione, mi sono resa maggiormente conto che il pensiero è potente e che, quando si impara ad usarlo opportunamente, va al di là dei riconoscimenti esterni: la filosofia premia ogni giorno coloro che si dedicano a lei.
Per concludere, vorrei ribadire che le Olimpiadi di Filosofia e la premiazione a Roma sono state esperienze meravigliose e già adesso sono ricordi indelebili; vorrei anche invitare gli alunni della mia scuola (e non solo) a partecipare numerosi nei prossimi anni, perché ogni riflessione merita di essere espressa e il confronto con tematiche filosofiche ci rende più maturi, più consapevoli, più umani.
Madia M.
Un in bocca al lupo da noi di CAM!