TURBIGO. Ciao ‘Pina’. Fino a poco tempo fa la si incrociava al mattino alla ‘Caffetteria di Turbigo’ dove dava il buongiorno a tutti. Buona come il pane con il sorriso che era il suo biglietto da visita, noi la incontravamo tutti gli anni – nella quarta domenica di ottobre – alla ‘Festa d’in Giò’. Era tra i primi ad arrivare (e tra gli ultimi ad andarsene) per aiutare ad allestire le bancarelle che avrebbero raccolto le torte. Toccava a Lei procurare quanto serviva per preparare la cioccolata che offriva in un bicchiere agli astanti durante il rito del pallone che bruciava all’esterno della chiesa dei SS. Cosma e Damiano.
Martedì scorso il gruppo promotore della Festa si è riunito per decidere – dopo i due anni del Covid – di riavviare tutti i contatti per la manifestazione del 2022. Proprio in quella mattinata si è innalzato il nome della Pina e qualcuno ha aggiunto che non c’erano certezze sulla sua presenza. E’ seguito un momento di silenzio dove il gruppo ha consegnato alla sua memoria una goccia di splendore.
Nella foto del 2017 è lì, proprio dietro a chi scrive (accovacciato accanto ad un bambino); con il marito Lucini