TURBIGO -ROBECCHETTO. Sabato scorso, 25 giugno 2022, si sono svolti i funerali di Irene Gestori. Il vecchio cronista era al mare e non potuto ricordare quella che fu una grande imprenditrice. Lo facciamo ora con qualche giorno di ritardo, al fine di ricordare quella che fu l’Irge (acronimo del suo nome ‘Ir-Ge’ cognome).
Era nata nel 1928 al Padregnano, frazione di Robecchetto con Induno, probabilmente l’insediamento più antico di questa fetta di territorio sulla riva sinistra del Ticino, poi si spostò a Turbigo dove impiantò lo stabilimento.
E’ noto che il ‘miracolo economico’ degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso avvenne dal basso. Non c’erano le multinazionali d’oggidì e le industrie erano quelle tradizionali. Nel 1956, con grande visione imprenditoriale, Irene Gestori, insieme al marito, il turbighese Francesco Cavaiani, fondò una delle più rilevanti aziende del nostro territorio della seconda metà del Novecento, che diede lavoro per decenni a oltre duecento famiglie nella produzione di maglieria intima per uomo, donna bambino.
L’Irge non fece mai mancare il sostegno alle associazioni sportive turbighesi, ma arrivò a sponsorizzare, con il marchio aziendale, anche squadre di basket (Desio), di calcio e ciclismo. Storica la sponsorizzazione – in quegli anni d’oro – del Giro d’Italia, che nel 1980 fece tappa nel centro di Turbigo. Fu l’espressione sportiva più alta raggiunta dall’azienda turbighese.
Irge il pigiama fu anche una pubblicità che apparse spesso nei media nazionali (Canale 5 e non solo). Dopo aver raggiunto una posizione leader in campo nazionale (con una produzione di oltre due milioni di pigiami venduti ancora nel 1995), nel 1980 fondò l’Arimo, una nuova iniziativa imprenditoriale in franchising (100 negozi in Italia) che si rivolgeva ad una nicchia di qualità.
Infine, negli ultimi anni del secolo scorso, Irene Gestori volle ricordare il marito con l’istituzione di ‘borse di studio’ per i ragazzi delle Medie. Per tali meriti, nel 1995, le fu assegnato il decimo ‘Turbighese d’Oro’ (la foto che pubblichiamo riguarda proprio l’assegnazione di tali borse di studio).
Poi la crisi… tale da cancellare il nome dallo stabilimento di Via Dante che oggi ospita il museo della conceria realizzato dalla ‘Stefania’.
FOTO Irene Gestori a destra, con il preside Francesco Carbone alla consegna delle borse di studio in memoria del marito Francesco Cavaiani