TURBIGO – Carlo Bonomi (1880-1961), pittore, scultore architetto è, senza ombra di dubbio, il personaggio che maggiormente ha segnato la vita e la storia del nostro paese nel Novecento. La sua presenza è ancora qui in mezzo a noi, con le statue nella piazza a lui dedicata, nella tomba in cui sfreccia la figura del ‘Redentore’, nelle innumerevoli ‘figure’ che costellano il nostro Cimitero civico che è una sorta di museo a cielo aperto, ragion per cui sarebbe necessario che fosse custodito. Senza dimenticare le due scalinate, da lui progettate, che si ‘aggrappano’ sapientemente alla ‘Merluzzina’ (Via al Torrione) donate insieme alla strada che porta al Camposanto. Ma l’opera che maggiormente segna il suo tempo è il Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Stimolato dal medico condotto, dottor Alfredo Agati, che per primo lasciò una donazione per la sua realizzazione, Carlo Bonomi fece un primo schizzo negli anni Trenta del Novecento, conservato nell’Archivio civico (che qui pubblichiamo), per poi seguirne la realizzazione vent’anni dopo.
Leggiamo quanto riportato dalla delibera della Giunta Municipale n. 321/1950:
“Negli anni 1947-48 il Consorzio Acqua Potabile aveva realizzato un serbatoio pensile per il potenziamento dell’acquedotto comunale (…) Il prof. Carlo Bonomi – chiaro artista che onora Turbigo – ha predisposto un plastico riguardante la sistemazione architettonica del serbatoio, col fine lungimirante di destinarne, la parte inferiore, a Sacrario dei Caduti. Presentato quindi il progetto redatto in base al plastico dall’ing. Guido Avogadro di Milano portante una spesa complessiva di £. 1.500.000;
LA GIUNTA MUNICIPALE guidata dal sindaco Luigi Bianchini e composta da Giuseppe Barengo, Libero Pedranti, Antonio Sainaghi, Luigi Garegnani, Attilio Giudici, Severino Cavaiani visionato il progetto riguardante il rivestimento della torre-serbatoio, visto il parere favorevole della Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia, approva all’unanimità il progetto”.