OLEGGIO. Ci è capitato di visitare recentemente due chiese millenarie: San Vincenzo di Galliano in terra di Cantù, innalzata per volontà del potente e ambizioso arcivescovo milanese, Ariberto da Intimiano, il quale salì sulla cattedra di Ambrogio nell’Anno Domini 1018. Pur mutilata di una navata San Vincenzo di Galliano è molto simile nella pianta alla basilica di San Michele posta nel cimitero di Oleggio, entrambe innalzate nell’XI secolo su antiche preesistenze longobarde. In particolare, l’entrata della basilica di S. Michele di Oleggio fu disassata per evitare di toccare il santuario di San Michele Arcangelo posto nelle adiacenze della basilica.
CHIESA PAPALE E CHIESA IMPERIALE
La basilica di San Michele di Oleggio è la testimonianza – con i suoi affreschi del 1060 – di che cosa si pensasse prima della ‘rivoluzione’ attuata da Gregorio VII il quale affermò il celibato dei preti e il fatto che il Papa dovesse essere eletto dai suoi cardinali. Prima non era così: era l’imperatore il capo della chiesa e faceva il bello e il cattivo tempo a croce alzata contro le ‘tempeste’ che colpivano le popolazioni.
DIDA. Esterno e interno della basilica di San Michele di Oleggio con un particolare della cript