TURBIGO – Con la conquista del potere da parte di Benito Mussolini Margherita Sarfatti divenne la musa ispiratrice nel campo dell’arte, punto di riferimento dell’arte italiana. La sua azione non fu solo quella di scoprire talenti (come Carlo Bonomi), ma fu anche una grande organizzatrice di esposizioni. Il 26 marzo 1923 alla galleria Pesaro a Milano furono esposte le opere del gruppo di artisti vicini a Margherita, che si riconoscevano nel movimento. ‘Novecento’. Mussolini intervenne all’inaugurazione dando così ufficialità al movimento. Qualche anno dopo il 14 febbraio 1926 Mussolini inaugurò la prima Mostra d’Arte del ‘Novecento italiano’ e in tale occasione manifestò il suo apprezzamento per ‘La Madre’, la scultura che il Nostro aveva presentato alla mostra. In tale mostra laSarfatti dedicò a ‘Medardo Rosso’ una sala personale con undici sculture. Al tempo, nel nome di questo scultore, Carlo Bonomi fu premiato. Non solo, ma ‘La Madre’ fu presentata anche ad una mostra di Dresda e acquistata dal Governo tedesco per essere posta nel palazzo dei Ministeri di Berlino.
Lo scopo del movimento ispirato da Margherita Sarfatti era quello di mettere a punto uno stile classico per la nuova Italia fascista, che affondava le radici nel percorso culturale e nella professionalità di critica d’arte. Il potere esercitato da Margherita Sarfatti nel decennio intercorso tra la marcia su Roma (1922) e la Mostra della rivoluzione fascista (1932) fu notevole. Ragion per cui, successivamente, gli attacchi ‘personali’ cominciarono ad assumere una forza notevole al punto che tale Mostra, curata da Dino Alfieri (e non più da lei), segnò l’inizio del suo declino con il beneplacito di Benito.
FOTO Cover del saggio di Claudio Siniscalchi (Altaforte edizioni)