BUSTO G. – «Abbiamo ben chiaro il tema della desertificazione bancaria e di quello che comporta, soprattutto per i piccoli paesi e le fasce più deboli della popolazione, infatti l’anno scorso la Federazione Lombarda delle Bcc aveva affrontato l’argomento nel convegno autunnale. Per questo, dove altri istituti hanno chiuso le loro filiali non solamente noi siamo rimasti, ma abbiamo investito e, con oculate valutazioni strategiche, aperto nuove filiali per rendere la nostra presenza ancora più vicina alla comunità». Così Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, banca di credito cooperativo attiva sui territori dell’Altomilanese e del Varesotto, a fronte delle dichiarazioni fatte dal segretario della First Cisl dei Laghi, Alberto Broggi, nell’intervista pubblicata oggi 10 ottobre su Varesenews.
«Nei momenti di maggiore difficoltà, il Credito Cooperativo si è sempre mosso in controtendenza rispetto ad altri istituti bancari. Ed è così anche oggi: negli ultimi tre anni il numero dei Comuni senza servizi bancari è passato da poco più di 2.500 a oltre 3 mila. E, come affermato dal direttore generale di Federcasse Sergio Gatti, i Comuni in queste condizioni sarebbero il 20% in più senza il Credito Cooperativo. Ben 128 sono in Lombardia dove le Bcc operano come unico istituto bancario».
La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è l’unica banca presente in comuni come Dairago e Villa Cortese in provincia di Milano e Buguggiate e Bodio Lomnago in provincia di Varese. E, nonostante il periodo non facile, lo scorso giugno ha inoltre aperto una nuova filiale a Corbetta (MI). «È questo il risultato di precise scelte dettate dall’essere banca di territorio», spiega il presidente. «Il territorio è il nostro punto di riferimento: siamo una banca fatte da soci che vivono in un territorio e che rappresentano specifiche comunità. Il territorio è anche la nostra linfa: se cresce il territorio, anche la nostra Bcc cresce», prosegue Scazzosi. Inoltre, «al territorio destiniamo, per Statuto, parte dell’utile nel sostenere enti e realtà no profit e progetti dal valore aggiunto. Solamente l’anno scorso, come istituto, abbiamo destinato oltre 350 mila euro a piccole realtà per dare risposte a specifici bisogni e organizzare iniziative».
È quindi ben chiaro in una Bcc il proprio ruolo sociale. «Non basta fare la banca, occorre essere banca in modo sostenibile, moderno e attento alle comunità. Anche quando le logiche di mercato potrebbero far intendere scelte diverse, guardiamo alle persone, alle famiglie e alle imprese, e da qui ripartiamo. I nostri 125 anni di storia lo testimoniano con una presenza costante e proattiva».