Magenta è una città aperta e inclusiva e l’Amministrazione Comunale dovrebbe sempre impegnarsi per promuovere la cultura del rispetto e abbattere ogni forma di odio e intolleranza, coinvolgendo tutte le comunità cittadine.
Per questo, sottolinea il Consigliere Comunale Luca Rondena, “è davvero triste sapere che nei giorni scorsi il nostro Comune sia stato sospeso dalla Rete RE.A.DY. (Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale).
“Sono anni che insieme alle associazioni attive sul nostro territorio in tema di diritti denunciamo la mancanza di azioni e progetti da parte del centrodestra magentino su questo fronte, in particolare contro l’omotransfobia, e il conseguente venir meno agli impegni presi a partire dal 2013 nei confronti degli altri comuni della Rete e della cittadinanza”.
“Ma la notizia della sospensione”, continua Rondena, “purtroppo non ci stupisce, dato che fu lo stesso Sindaco Del Gobbo, durante un confronto tra candidati promosso dall’Associazione Le Rose di Gertrude Magenta (da sempre in prima linea per i diritti di ogni persona), ad ammettere – in sostanza – di ignorare l’esistenza della Rete RE.A.DY. Un approccio in totale continuità con quello della Giunta Calati”.
Per questo, conclude Rondena, “presenteremo un’interrogazione e una richiesta di accesso agli atti per fare chiarezza sulla posizione delle amministrazioni di centrodestra Calati-Del Gobbo verso la Rete e riportare davvero il nome di Magenta tra i comuni protagonisti in Lombardia e in Italia nella lotta alle discriminazioni. Del Gobbo vuole davvero essere il “Sindaco di tutti”? Lo dimostri con i fatti, a partire da una convinta adesione alla Rete RE.A.DY e a progetti di inclusione e confronto per contrastare le discriminazioni”.
Luca Rondena