TURBIGO – Avevamo intervistato Peppino Grassi nel dicembre 2009 per farci raccontare la storia del negozio di Via Fredda, forse il più antico di Turbigo. Quelle che seguono sono le sue parole che tracciano il ‘percorso fantastico’ di una realtà dove i turbighesi andavano non solo ad acquistare una lampadina, ma spesso a chiedere consiglio:
“Sono nato nel 1928. Da ragazzo ho fatto diversi mestieri, poi ho deciso di frequentare dei corsi serali al Carducci di Busto dove i dipendenti della Vizzola insegnavano a leggere il disegno elettrico. Così, nel 1942, ho iniziato a fare l’elettricista presso la Melchiorre&Crespi a Busto: facevo il garzone del ‘Renzo da Sinago’ e da lui ho imparato il mestiere. Allora i fili elettrici erano coperti di una treccia tessile e lui per prendermi in giro mi diceva: “Tira al fil che la corrent sa strangura!”
HO MESSO IL MICROFONO AL DUCE. Lavorando per la ditta Melchiorre & Crespi a Busto mi è capitato di installare l’impianto per gli altoparlanti al Duce che parlava in piazza. Allora trasmetteva ‘Radio Busto’ e capitava spesso, negli ultimi anni del regime, che Benito Mussolini venisse in città in quanto la sorella della sua amante, Claretta Petacci, aveva sposato un certo Basilico di Busto Arsizio, per cui il Duce l’accompagnava, E ogni volta che passava parlava alla radio per cui bisognava allestire la postazione”.
L’APERTURA DEL NEGOZIO DI VIA FREDDA. Nel 1956 sono stato assunto dal ‘Cardani Elettricista’ di Turbigo. Allora questa ditta aveva sede in via Fredda ed era incaricata dalla Vizzola per la distribuzione dell’energia elettrica in tutti i paesi del Castanese. Due anni dopo (24 settembre 1958) ho sposato Angela Bazzi, ‘la tusa dal Rafael’ e, invogliato da alcuni industriali turbighesi, ho aperto il negozio di via Fredda che attualmente è gestito dai miei figli, Gianluigi e Marco”.