CASTANO-BUSCATE. Qualche anno fa (2020) Francesca Pagnutti, già assessore alla Cultura a Buscate, ci chiese di collaborare a delineare la figura e l’opera di Angelo Lodi per la pubblicazione su Wikipedia. Difatti, risultava desolante, spulciando quella che è oggi l’enciclopedia online più diffusa al mondo in 300 lingue, non trovare il nome del ‘nostro’ scrittore. C’erano, allora, citati, solamente due buscatesi: Gaspare Ordono de Rosales e il senatore Mario Abbiate. Ragion per cui la signora Pagnutti si mise di buona lena e, attraverso una miriade di contatti, riuscì nel suo intento. Ci disse poi della difficoltà incontrate: “Wikipedia ha regole molto rigide e complicate ed è gestita da un gruppo di amministratori che aprono una discussione su quanto viene pubblicato e decidono, in base ai loro criteri”.
In tempi più recenti, su ‘La città possibile’, n°50, Giovanni Gaiera in un articolo che ha mimato il titolo del primo libro di Lodi, ha ricordato Giovanni Ardizzone, il giovane universitario castanese ucciso durante una manifestazione per la pace a Milano nel 1962. Fu tale nefasto evento a far sì che Angelo Lodi – amico di famiglia degli Ardizzone – scrivesse il suo primo romanzo. La frase che diede il titolo al libro – ‘L’Italia non finisce a Castano Primo ‘ – disse il medico condotto di averla sentita pronunciare da Gianni in uno dei suoi accesi dibattiti col padre farmacista, di idee politiche totalmente avverse alle sue.
Nel futuro prossimo (19 maggio) ‘Inventario dei Ricordi’ (Roberto Colombo) intende ricordare a sua volta il ‘nostro’ scrittore in un incontro-convegno a cui parteciperanno (sperèm) i suoi lettori e tutti coloro che lo hanno conosciuto da vicino e/o collaborato con lui alla presentazione dei suoi libri.
DIDA Il dottor Angelo Lodi e Giuseppe Leoni durante la presentazione del libro ‘La ragazza e il cardinale’ (editrice Leoni, 1998)