Il Naviglio Sforzesco nasce dal Ticino a Galliate. Scorre in direzione Sud bagnando i territori di Romentino, Trecate e Cerano (dove sovrapassa la roggia Cerana). Presenta un percorso sinuoso di circa 27 chilometri, prima nella valle del Ticino, poi a mezza costa a partire da Cassolnovo fino ad arrivare a Vigevano con un tratto in trincea. Attraversa la città e si dirige al tenimento della villa Sforzesca ove le acque provenienti dal Sesia, dal Terdoppio, dai fontanili, danno origine ad una fitta rete di diramazioni secondarie che si spinge fino all’estremo sud orientale della Lomellina per finire poi nel Ticino-Po.
E’ tradizione indicare l’origine di questo Naviglio al tempo di Lodovico il Moro: in verità un canale già preesisteva con la denominazione di Navigium Viglevano ed era stato realizzato, tempo addietro dal Comune.
All’inizio quindi della Signoria Sforzesca il Naviglio preesisteva fin oltre Vigevano e “Leonardo esperto nel conducere acque da un tocho a l’altro” ci mise del suo per sviluppare la rete idraulica della Sforzesca alimentandola con le acque del Naviglio. Poi, con la sconfitta di Novara del 1500 la bellissima tenuta di Ludovico il Moro fu donata ai Padri Domenicani di Santa Maria delle Grazie nel cui convento di Milano era sepolta la diletta moglie Beatrice d’Este, morta di parto. Alla fine, solamente il coperchio con le statue funebri (del Moro e della moglie Beatrice) si è salvato e trasferito vuoto alla Certosa di Pavia, dove tutt’oggi si trova.
Agli inizi del Novecento fu iniziata la costruzione della ‘centrale del Salto’, alimentata da un canale derivato dal Naviglio Sforzesco, per la produzione di energia elettrica green (nella foto).
Il Naviglio Sforzesco.:”Occhio e alma di Vigevano”
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