Aveva un bel caratterino l’Oriana e fecero di tutto per zittirla. Ma non ci riuscirono. La Svizzera voleva addirittura processarla per razzismo per quanto aveva scritto: il ministro Castelli rispose picche! Restano i suoi libri che sembrano scritti oggi, nonostante siano passati vent’anni dai grandi successi editoriali de ‘La rabbia e l’orgoglio’ e ‘La forza della ragione’. Quest’ultimo fu pubblicato nel 2004 e l’autrice morì due anni dopo. A tal proposito, nell’intervista a se stessa – pubblicata nell’agosto 2004, dalla quale prendiamo quanto qui sotto pubblicato – scrisse nelle ultime righe:”La morte io non la capisco. Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco che chiamo Morte non ci sarebbe la Vita”.
“Firenze NON venne liberata dai partigiani comunisti, perdio! Venne liberata, l’11 agosto 1944, dall’Ottava Armata e dalla Quinta Armata degli alleati. Il resto del Centro-Nord, lo stesso. Dal Tirreno all’Adriatico i tedeschi avevano opposto la ‘Linea Gotica’ che tennero per ben nove mesi. E per liberare le città del Centro gli inglesi, i canadesi e gli americani ebbero ben 67.000 tra morti, feriti e dispersi. Quanto al Nord, lo liberammo da soli insorgendo subito dopo lo sfondamento della linea gotica: sì. Però lo facemmo mentre i tedeschi in rotta fuggivano inseguiti dall’avanzata americana. Se tale avanzata non fosse stata in atto, non saremmo insorti. E come a Firenze, come in tutta l’Italia, a combattere non furono i comunisti e basta. Nel Comitato di Liberazione Nazionale diretto da Ferruccio Parri, uomo di Giustizia e Libertà cioè del Partito d’Azione, eravamo in tanti. C’erano anche i partigiani democristiani come quelli guidati da Enrico Mattei. C’erano anche i partigiani liberali e monarchici come quelli guidati a Edgardo Sogno. C’erano anche i vari carabinieri e militari dell’esercito disfattosi l’8 settembre!”